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“In Italia non ci torno, c’è razzismo”: Doumbia racconta cosa gli successe al ristorante

Souleyman Doumbia non ha un buon ricordo dell’Italia, dove arrivò a 20 anni nel 2016. Una stagione tra Bari e Vicenza, poi l’addio al nostro Paese ed infine il ritorno in Francia, dove milita nell’Angers, sorprendentemente terzo in classifica di Ligue 1. “Venivo da Parigi, non conoscevo il razzismo, se non in televisione. Ho dovuto resistere”, racconta oggi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Forse in Italia non molti ricorderanno Souleyman Doumbia, 25enne difensore francese naturalizzato ivoriano, ed invece lui si ricorda benissimo di noi, e non in maniera piacevole. Nato a Parigi e cresciuto nelle giovanili del PSG, a 20 anni Doumbia si era svincolato ed era venuto a giocare nel nostro Paese, firmando un triennale col Bari nell'estate del 2016. Poche presenze in Puglia, poi nel gennaio successivo il prestito al Vicenza, anche qua con scarso impiego. Nel 2017 finisce già la sua esperienza italiana: il Bari lo dà al Grassopphers, dal quale poi torna in Francia, prima al Rennes e poi all'Angers, dove tuttora milita.

Intervistato da Le Parisien, Doumbia racconta l'impatto orribile con qualcosa che fino a quel momento non aveva mai conosciuto e che ha toccato una volta arrivato in Italia: "Lasciando il PSG ho scoperto le vere difficoltà del calcio. Ero molto giovane quando me ne sono andato, non parlavo italiano, dovevo iniziare in fretta. Anche il razzismo, in Italia si sa, ma non me l'aspettavo. Venivo da Parigi, non conoscevo il razzismo, se non in televisione. Ho dovuto resistere, lottare per giocare qualche minuto, sia a Bari che a Vicenza".

Il difensore franco-ivoriano spiega come il razzismo non fosse solo limitato a qualche insulto allo stadio, ma lo toccasse anche nel quotidiano: "L'ho sentito soprattutto nei tifosi, ma anche nella vita. Ricordo che a Vicenza ero in un ristorante con un amico e mi scambiarono per qualcuno che veniva a mangiare senza pagare. Ho dovuto giustificarmi dicendo che ero un giocatore di calcio e che potevo pagare il mio pasto". Alla luce di questa esperienza la risposta di Doumbia quando gli si chiede se tornerebbe in Italia è secca: "No, ma non sputo nemmeno nel piatto dove ho mangiato. L'anno trascorso in Italia mi ha forgiato, mi ha fatto crescere e progredire". Il presente è in Francia, dove con l'Angers è sorprendentemente terzo in classifica di Ligue 1, dietro la corazzata PSG e il Lens.

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