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In attesa della sentenza, è guerra tra i legali di Bologna e Inter sul recupero di campionato

Nell’ultima udienza che precede la decisione finale, i nerazzurri hanno ribadito la mancanza di cause di forza maggiore e l’assenza del Bologna in campo. Il club rossoblù ha precisato: “E’ speculare a Juve-Napoli, del 4 ottobre 2020” che si giocò.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nel giorno della decisione per il recupero di Bologna-Inter si è aperto il dibattito tra le due società sul giocare la partita che era stata rinviata per Covid con i nerazzurri che stanno provando fino in fondo a non disputare il match e avere la vittoria a tavolino e i rossoblù che sostengono l'evidente tesi contraria. Così nell'udienza odierna presieduta davanti al Collegio di Garanzia dello Sport si è consumata una schermaglia tra i legali rappresentanti dei due club.

Adriano Raffaelli, avvocato nerazzurro, sulla gara rinviata quattro mesi fa per le tante positività al Covid nella rosa rossoblù con il Bologna che non si presentò al Dall'Ara ha ribadito la linea interista: "Siete giudici di legittimità: la questione di diritto che distingue questa causa da tutte le altre simili è il fatto che il Bologna non si sia presentato in campo il 6 gennaio. Lo stesso club non ha nemmeno mai invocato l’esimente della causa di forza maggiore. Dunque, o vi è stata una frontale violazione di una norma decisiva, l'articolo 55 delle NOIF, oppure si è ritenuto di sorvolare sull'applicazione di questa norma, e in tal caso manca la motivazione su perché si è sorvolato".

6 gennaio, il Dall'Ara deserto: l'Inter è in campo ma il Bologna non si presentò
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Una linea difensiva che resta ferrea sul principio di non dovere disputare l'incontro tanto che l'Inter aveva presentato ricorso al CONI. Oggi l'avvocato Raffaelli ha poi aggiunto che il Bologna non ha mai fatto sapere se potesse contare su almeno sette tesserati (come da regolamento schierabili in campo per far sì che la gara si potesse giocare: "Un silenzio che nasconde proprio il desiderio di non partecipare a un dibattito che sarebbe contradditorio".

La replica non si è fatta attendere per voce dell'avvocato dei rossoblù, Mattia Grassani che ha ricordato come il 5 gennaio il Bologna contattò l'Inter comunicando al club nerazzurro a Lega e FIGC che il provvedimento della ASL impediva alla squadra di prendere parte alla gara con l'Inter e alla successiva col Cagliari. Grassani conclude affermando che Bologna-Inter si deve giocare perché "gli organi di giustizia sportiva sapevano quindi della sussistenza di una causa di forza maggiore ed è esattamente speculare a Juventus-Napoli, del 4 ottobre 2020. Il Napoli era il Bologna di oggi".

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