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Il sorriso di Dybala alla domanda sul suo futuro: “In Italia sto molto bene, sì”

Alla porta di Dybala hanno bussato (anche) club inglesi, tedeschi e spagnoli ma per quanto la Premier League, la Bundesliga e la Liga lo affascinino dentro di sé sa che il suo posto è in Italia. “Potrei anche provare altri campionati ma qui sono a mio agio”. Dove giocherà nella prossima stagione?
A cura di Maurizio De Santis
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Paulo Dybala parla del suo futuro dopo la Finalissima vinta dall'Argentina contro l'Italia a Wembley.
Paulo Dybala parla del suo futuro dopo la Finalissima vinta dall'Argentina contro l'Italia a Wembley.

Il sorriso di Paulo Dybala. Aveva lasciato la "Joya" a Torino, sopraffatto dalla delusione, dal pianto a dirotto, dalla consapevolezza di essere stato scaricato dalla Juventus. Il gol segnato contro l'Italia nella Finalissima di Wembley, l'aria della nazionale argentina, l'evoluzione delle trattative sul futuro ("sono tranquillo, ci pensano i miei agenti…") gli hanno restituito quella serenità che in bianconero aveva smarrito. L'ultimo periodo è stato una sorta di sofferenza: "Mi aspettavo di restare di più", disse in un post condiviso sui social che spiegò bene quale fosse lo stato d'animo in cui si dibatteva. Ma anche quello fa parte del passato.

Dove giocherà il sudamericano? Quale maglia indosserà? Inutile provare a rubargli un'indiscrezione, tendergli un tranello nelle interviste. Dybala aggira le domande e fugge via in dribbling con risposte che dicono nulla ma almeno non lasciano adito a repliche di sorta o a fraintendimenti. "Sono abbastanza tranquillo, ci pensano le persone che lavorano con me. Io mi dedico al calcio e mi concentro sulla nazionale". 

Insidia numero uno saltata. Oplà… ne evita un'altra altrettanto perigliosa come un'entrata in tackle di un avversario: il trabocchetto questa volta chiama in casa anche Lautaro Martinez, interista e compagno di Seleccion. Gli chiedono come si trova a giocare con lui, la replica è una veronica che ti lascia sul posto, senza parole: "È un fenomeno, ha fatto una partita incredibile, un gol bellissimo e anche un grande assist". Stop. Null'altro da dichiarare. Bocca cucita ed espressione furbetta accompagnano quelle parole-paravento, dietro le quali si nasconde dell'altro.

Alla porta di Dybala hanno bussato (anche) club inglesi, tedeschi e spagnoli ma per quanto la Premier League, la Bundesliga e la Liga lo affascinino dentro di sé sa che il suo posto è in Italia. "Sono qui da dieci anni e mi trovo bene. Potrei anche provare altri campionati ma qui sono a mio agio, mi trattano come un italiano".

Roger, messaggio ricevuto. Vuol restare in Serie A. Già, ma dove? Per adesso ha risposto con un sincero "no, grazie" alle offerte che gli sono pervenute dal Newcastle, dal Borussia Dortmund, dal Siviglia più ancora che dall'Atletico Madrid che s'è limitato a un interesse esplorativo. In Italia la Roma lo ha tentato giocando perfino la carta Totti e della maglia numero dieci che indosserebbe se dicesse sì a Mourinho. Ma è l'Inter la società che è un passo davanti a tutti: la proposta è di un contratto quadriennale (3+1) con stipendio da 6 milioni di euro netti e una serie di bonus.

I nerazzurri sono in cima alle preferenze della Joya e allora perché non si chiude la trattativa? Cosa c'è da attendere ancora? Quanto tempo bisognerà ancora aspettare? Serve creargli lo spazio-stipendio in rosa: Marotta ha il suo sì ma prima di muoversi deve creare le condizioni economiche perché non ci siano ombre né aggravi. Dybala intanto sorride, adesso può.

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