Il “ragazzo coreano” condanna il Manchester City, i Wolves sfottono Guardiola: la vendetta perfetta

Sabato di Premier League ricco di colpi di scena. Se il Brighton di De Zerbi ha perso contro l'Aston Villa subendo 6 gol, sono cadute anche le due di Manchester: United messo al tappeto dal Crystal Palace e soprattutto Manchester City battuto in trasferta dai Wolves. Un match quest'ultimo che ha avuto un sapore speciale per un calciatore in particolare ovvero Hee-chan Hwang.
I campioni d’Inghilterra che si sono ritrovati subito sotto in virtù dell’autogol di Ruben Dias erano riusciti comunque a rimettere in sesto il match pareggiando i conti con Julian Alvarez poco prima del 60’. Una marcatura che sembrava il preludio al possibile successo degli ospiti e che invece si è rivelato illusorio.
Infatti 6′ dopo è arrivato il gol di Hee-chan Hwang, l'attaccante della Corea del Sud. Una rete tutt'altro che banale per il 27enne che dopo un'azione rocambolesca ha gonfiato la rete. Esultanza con scivolata per il giocatore di casa che ha poi mostrato il suo nome sotto la curva. Una gioia incontenibile legata anche ad una soddisfazione particolare, quella di aver regalato un dispiacere sportivo a Pep Guardiola assente per squalifica. Il motivo? La conferenza pre-partita dell'allenatore.
Il manager catalano nel parlare dei pericoli del Wolverhampton aveva elencato tutti i giocatori da tenere d'occhio: "Hanno molta qualità individuale, soprattutto in attacco con Neto, con Cunha". Poi Pep ha citato anche Hee-chan Hwang ma invece di chiamarlo per nome, l'ha definito "Il ragazzo coreano", non ricordando come si chiamava. Ora difficilmente Guardiola dimenticherà le generalità dell'ex Lipisa
Come se non bastasse poi ci ha pensato il Wolverhampton a mettere il carico. Infatti il club giallonero ha condiviso sui social la foto del marcatore con la didascalia: "Il ragazzo coreano". Un chiaro riferimento alle parole di Guardiola, certificato poi da un altro post in cui è stato messo il nome del sudcoreano a fugare ogni dubbio. Una bella soddisfazione.