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Il Napoli stende la Fiorentina con Simeone e un super Zerbin, finale di Supercoppa con Inter o Lazio

Gli azzurri vincono 3-0 la semifinale giocata in uno stadio desolatamente vuoto. La sblocca il Cholito poi i viola sbagliano il rigore del pareggio con Ikoné. Rete annullata a Beltran per fuorigioco. Nella ripresa l’exploit di Zerbin che blinda la finale di Supercoppa.
A cura di Maurizio De Santis
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L'esultanza di Simeone dopo la rete del vantaggio segnata contro la Fiorentina.
L'esultanza di Simeone dopo la rete del vantaggio segnata contro la Fiorentina.

Il Napoli la butta dentro, la Fiorentina no. E impreca per quel calcio di rigore fallito da Ikoné, quella posizione di fuorigioco che provoca l'annullamento della rete di Beltran. Gli azzurri vincono 3-0 nel deserto di pubblico con gol di Simeone e una doppietta pazzesca di Zerbin nel finale. Sono la prima finalista della Supercoppa italiana 2024: domani conosceranno quale sarà l'avversaria da sfidare lunedì prossimo in finale per la conquista del trofeo, Inter o Lazio.

La squadra di Mazzarri si aggrappa al meglio di sé, di quel che può dare, del 3-4-2-1 che diventa 5-4-1 e imbriglia i toscani, di quel che le resta al netto delle assenze pesanti per la Coppa d'Africa (Anguissa e Osimhen), di altri che ci sono per onore di firma (Zielinski) e forse non ci saranno più a fine sessione (Lindstrom), di altri che non ci sono più e avrebbero fatto davvero comodo (Elmas) ma sono stati ceduti senza avere il ricambio giusto già pronto, della difesa a 3 alla quale il ‘buon, vecchio Walter' torna per ragion di Stato.

I calciatori del Napoli contenti per l'errore di Ikoné dal dischetto.
I calciatori del Napoli contenti per l'errore di Ikoné dal dischetto.

A prendersi la scena è il Cholito, non solo per il solito furore che mette in tutto quel che fa ma soprattutto per la lucidità che mostra nella lettura dell'azione del vantaggio. Vede uno spazio, il varco giusto in mezzo al quale affondare la giocata e porta a spasso con sé un paio di difensori della Fiorentina. È di Juan Jesus l'intuizione decisiva che nasce da un bel lavoro di Kvaratskhelia spalle alla porta. Il brasiliano sale abbastanza da prendere in contro-tempo la mediana viola, alza lo sguardo e vede l'argentino che sta per scattare, ci mette un attimo a servirlo nel corridoio che gli basta per irrompere in area di rigore e, da posizione lievemente defilata, fa gol con un diagonale velenoso.

Zerbi segna e sbatte con la testa contro il palo. Ma si rialza e fa doppietta.
Zerbi segna e sbatte con la testa contro il palo. Ma si rialza e fa doppietta.

Il gol di Simeone è una secchiata d'acqua fredda per la Fiorentina che si scuote e sfiora il pareggio in un paio di occasioni. Nulla può sul gol non convalidato a Beltran per la posizione di off-side di Bonaventura. Sbarra gli occhi e si chiede cosa sia passato per la testa di Ikonè che, a Gollini spiazzato, calcia alto sulla traversa il rigore concesso per un tocco di Mario Rui sullo stesso Ikoné.

Nella ripresa la girandola dei cambi ridisegna le squadre: Italiano alza il baricentro e incrementa l'intensità del gioco, è la sua Fiorentina a fare la partita con pressione e qualità; Mazzarri fa una smorfia quando Cajuste gli chiede il cambio per il riacutizzarsi del problema muscolare avvertito in campionato, la coperta è corta e deve arrangiarsi come può. Lancio lungo senza troppi complimenti e ranghi serrati. Ne approfitta Zerbin che piazza l'uno-due e fa 3-0… dopo lo spavento per aver sbattuto la testa contro il palo. Ma tant'è e basta così.

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