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Il Milan ha messo in mostra tutti i limiti del Napoli con una sola mossa

Il Milan ha vinto il big match di Napoli mettendo a nudo due problemi tattici della squadra azzurra: i meneghini hanno messo in difficoltà la costruzione bassa della squadra di Gattuso fin dai primi minuti e pian piano si è palesata la mancanza di alternative in fase offensiva a causa dell’assenza di Osimhen. La squadra partenopea resta attaccata al treno di testa ma Rino deve trovare alla svelta delle soluzioni a queste situazioni di gioco.
A cura di Vito Lamorte
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Zlatan Ibrahimovic è stato l'uomo che ha fatto la differenza più grande tra Milan e Napoli nel big match dell'ottava giornata di Serie A 2o20/2021 ma ci sono state alcune situazioni di gioco in cui i rossoneri hanno mostrato una migliore preparazione al match rispetto agli azzurri. I meneghini hanno messo in difficoltà il Napoli con facilità estrema la costruzione bassa del Napoli, lasciando gestire a Meret e Manolas l'inizio dell'azione e togliendo spazio a Fabian Ruiz, uno dei più in difficoltà ieri sera; Bakayoko, uno dei migliori nonostante l'espulsione; e Koulibaly che insieme ai due mediani è, solitamente, uno degli uomini che dà il via alla manovra dei partenopei. La pressione dei calciatori rossoneri ha complicato il piano gara di Rino Gattuso e la difficoltà del Napoli di aggirare quell'aggressione ha messo in luce altre situazioni.

Nonostante questo problema la squadra azzurra ha reagito con forza allo svantaggio nel primo tempo, creando diverse occasioni e mancando di precisione soprattutto nelle conclusioni dal limite dell'area. Il modo di orgoglio, però, ha mostrato anche una lacuna: con l'assenza di Victor Osimhen il Napoli è sembrato non avere alternative tattiche in fase offensiva e tutti quei cross buttati in area nella prima frazione da Mario Rui dalla sinistra sono stati facile preda di Donnarumma.

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Se nella fase di costruzione del gioco magari ha pesato l'assenza di David Ospina, che con la sua personalità avrebbe aiutato il pacchetto arretrato a sbrogliare qualche situazione intricata, ancora più evidente è stata la mancanza al centro dell'attacco di Osimhen, che quest'anno ha permesso al Napoli di giocare anche di provare il lancio lungo quando non si può giocare da dietro palla a terra. La serata storta di Mertens e Insigne ha certamente contribuito al giudizio negativo ma a questo punto sarebbe stato meglio inserire prima Andrea Petagna o magari farlo partire dall'inizio per cercare una continuità con quanto visto finora. La squadra partenopea resta attaccata al treno di testa e non sarà la seconda sconfitta di fila in casa (la terza se contiamo anche quella con l'AZ l'Europa League) ma Gattuso deve trovare alla svelta delle soluzioni a queste situazioni.

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