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Il meccanismo di protezione del Napoli sul rigore contro la Juve: Lobotka e Kvara hanno un ruolo

C’è un momento in particolare che spiega la diversità di approccio tra calciatori del Napoli e della Juve in quel momento decisivo della partita. Due di loro avranno una funzione precisa ed efficace.
A cura di Maurizio De Santis
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Il meccanismo di protezione dei calciatori del Napoli sul rigore contro la Juve.
Il meccanismo di protezione dei calciatori del Napoli sul rigore contro la Juve.

Il calcio di rigore del Napoli contro la Juventus spiega bene cosa significa essere una squadra, stare dentro la partita, avere la determinazione giusta per andarsi a prendere il gol in un modo o nell'altro. Il meccanismo di protezione messo in atto in quei minuti cruciali che precedono l'esecuzione non solo ha mostrato l'intelligenza, la compattezza e l'organizzazione del gruppo ma anche l'atteggiamento di grande maturità nell'assicurarsi di evitare eventuali giochi psicologici, azioni di disturbo e altri trucchetti (come il calpestio sul dischetto e sulle zolle della zona di tiro).

Ecco perché non stupisce che l'aggressività mostrata dagli azzurri sulla ribattuta di Szczesny abbia colto di sorpresa i bianconeri: l'errore di Osimhen è solo la punta dell'iceberg di una situazione e un atteggiamento complessivi che hanno fatto sì come l'incombenza di quel frangente decisivo non cadesse tutto (e solo) sulle spalle dell'attaccante. Ma coinvolgesse tutti, ognuno con un ruolo prestabilito, nello schema dinanzi al quale gli avversari si sono mostrati impreparati e superficiali.

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Raspadori (con lui Di Lorenzo e Anguissa che sono arrivati addosso al portiere come rapaci) spicca per la rete ma la sua incursione, quello scatto bruciante, sono l'ultimo anello di una ‘catena di comando' che scatta nel momento in cui il direttore di gara rallenta la ripresa del gioco perché c'è un check in atto con la sala Var e poi va alla on-field-review. In quegli istanti c'è tutta la differenza tra il Napoli che agisce come un branco di lupi e una Juve che fa poco o nulla – che non siano inutili perdite di tempo – per esercitare la propria influenza in quell'occasione cruciale.

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C'è un'immagine in particolare che focalizza il nocciolo della situazione: a un certo punto nell'area ci sono sette, anche otto calciatori partenopei mentre i bianconeri vengono ‘respinti' ai margini. Due di loro, Kvaratskhelia (che andrà a duellare in maniera plateale, anche spintonando) e Lobotka (che si piazza subito a presidio del dischetto), avranno una funzione precisa, particolare, efficace. È in quel momento, con quella particolare forma di reattività, che il Napoli costruisce i presupposti per prendere il sopravvento sui possibili sviluppi del penalty: se qualcosa va storto loro sono lì, pronti a rimediare. E così è stato.

La sequenza video mostrata da Dazn permette di osservare con attenzione tutto quel che succede in quegli attimi. Osimhen è a terra per il pestone ricevuto da Ngonge, resta solo per qualche attimo. Bremer si avvicina e gli mormora qualcosa (con ogni probabilità di alzarsi e non fare tanta scena) poi arrivano Zielinski e Raspadori. Jack addirittura va a prendere il pallone e se ne impossessa, lo rifa suo anche quando Alex Sandro va a stuzzicare il nigeriano che nel frattempo s'è rialzato. Lo affianca anche Alcaraz, che gli mette una mano dietro il capo. Poco dopo la segnalazione del direttore di gara assegna la massima punizione.

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Osimhen si dirige verso il dischetto e sistema la palla. Kvara è svelto a prenderne le difese, è lui che ingaggia il faccia a faccia con il difensore brasiliano e il centrocampista argentino. Accorrono Anguissa e Lobotka, Szczesny soffia il pallone e lo porta con sé. Raspadori e Osimneh vanno a recuperarlo, intanto sul posto irrompe anche l'arbitro che invita i calciatori della Juve ad allontanarsi: la posizione di calcio è schermata, c'è pure Ostigard che dà manforte. Manca ancora un tassello, gli azzurri si piazzano alle spalle degli avversari, qualche metro dietro così da prendere la rincorsa. Victor sbaglia, Raspadori fa gol affondando nella difesa sguarnita della Juve.

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