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Il giovane Miretti trovò Allegri nel suo letto, non sapeva che fare: “Scusami, sono rimbambito”

La Juventus punta forte su Fabio Miretti: il 19enne centrocampista piemontese è stato lanciato quest’anno in prima squadra da Allegri e sogna una carriera a tinte bianconere. “Per Fabio esiste solo la Juve, vuole vincere la Champions League con questa maglia”, dice il padre.
A cura di Paolo Fiorenza
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Tra le note positive di una stagione che non ha mai visto la Juventus in corsa per lo Scudetto ed eliminata negli ottavi di Champions League dal Villarreal, c'è sicuramente il lancio in prima squadra del 19enne Fabio Miretti. Il centrocampista di Pinerolo, in cui i tifosi bianconeri più romantici rivedono il possibile erede di Claudio Marchisio, ha esordito l'8 dicembre in Champions contro il Malmoe, mentre in Serie A ha dovuto attendere il 20 marzo, quando è entrato nel finale contro la Salernitana. Spiccioli di minuti in entrambe le occasioni, ma il ghiaccio era rotto. Per la prima da titolare Miretti ha dovuto attendere domenica scorsa, quando è stato schierato nell'undici iniziale nel match vinto contro il Venezia.

Un'ottima prova, che gli è valsa gli applausi del pubblico dello Stadium quando è stato sostituito da Arthur ad un quarto d'ora dal termine. Su Miretti la Juve punta parecchio, nel 2020 il Guardian lo inserì tra i migliori Under 18 al mondo. Nelle giovanili bianconere si è fatto largo passando nell'ultimo biennio dalla Primavera all'Under 23, fino all'approdo in prima squadra coinciso col ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera: il tecnico lo testò già nelle amichevoli prestagionali, non perdendolo poi di vista.

E proprio l'allenatore livornese è protagonista di un curioso aneddoto raccontato dal padre di Miretti, Livio: "A Napoli, nella prima trasferta, Fabio si è ritrovato in camera il mister steso sul letto. Era stupito, non sapeva cosa dire. Gli ha fatto presente che quella fosse la sua camera e Max gli ha detto: ‘Scusami, sono rimbambito'. Ed è andato via ridendo". Un ragazzo con la testa ben piantata sul collo, ma anche molto sicuro di sé: "Quando andava alla feste di Natale della Juventus non chiedeva autografi ai calciatori e nemmeno foto. I suoi compagni tornavano a casa carichi di meraviglia, per lui era tutto naturale. E ripeteva: ‘Fra qualche anno ci arrivo anch'io coi grandi'. Per Fabio esiste solo la Juve, vuole vincere la Champions League con questa maglia".

Fabio Miretti impegnato contro il Venezia
Fabio Miretti impegnato contro il Venezia

Papà Livio racconta poi a Tuttosport un retroscena sul ruolo che il ragazzo ricopre oggi in campo, lui nato trequartista: "Lo mise in quel ruolo per la prima volta a 13 anni Giovanni Valenti (allenatore delle giovanili della Juve tra il 2015 e il 2019, ndr). A lui non piaceva, non voleva arretrare di venti metri. Eppure ha avuto ragione Valenti: si è poi adattato alla grande, trovandosi bene con tutti gli allenatori. Pedone, Zauli e Bonatti sono quelli che gli hanno fatto compiere il salto". La ‘benedizione' gliela ha data direttamente quel Marchisio cui molti lo paragonano non solo per ruolo, ma anche per la trafila nel vivaio della Juve. I due si sono incontrati in pizzeria e il ‘Principino' lo ha emozionato: "Gli ha detto che il futuro della Juve deve essere lui. Fabio non sapeva cosa dire, ma ha già tutto chiaro in testa".

Ovvero che si vede solo con la maglia bianconera: "La Juventus è il suo mondo, i contratti li ha firmati praticamente in bianco. Conta solo la sua felicità, non i soldi". Nella prossima estate Allegri dovrà decidere cosa fare del progetto Miretti: se tenerlo già fisso in prima squadra oppure darlo in prestito per una stagione per farsi le ossa. Il suo destino si intreccerà con quello di altri due centrocampisti, di due anni più grandi, che torneranno dai prestiti a Genoa e Cremonese, ovvero Nicolò Rovella e Nicolò Fagioli. La presenza di tutti e tre in rosa è da escludere, probabile che Miretti sia il primo ad essere sistemato altrove per poi tornare alla base e giocarsi le sua carte con piena maturità.

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