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Il Fenerbahce ha esonerato Mourinho perché gioca solo in difesa: “Il suo calcio mi dava fastidio”

Il presidente del Fenerbahce ha spiegato perché ha mandato via Mourinho: “Non vedevamo molta luce alla fine del tunnel. La scorsa stagione non c’era un calcio d’attacco”
A cura di Ada Cotugno
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L'avventura di José Mourinho in Turchia è durata un anno ed è finita con l'ennesimo esonero milionario della sua carriera. Il Fenerbahce lo ha rimpiazzato all'inizio di questa stagione dopo il KO in Champions League contro il Benfica che non è stato il motivo principale della decisione. Dietro ci sono mesi di discussioni, come ha rivelato il presidente Koc che per la prima volta ha rotto il silenzio sulla questione ai microfoni di Record: il grande problema era la tipologia di calcio proposta dallo Special One, da cui ci si aspettava qualcosa di diverso.

Perché Mourinho è stato esonerato

La sconfitta in Champions League è soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma i rapporti tra l'allenatore e il Fenerbahce erano già rotti da diverso tempo. La scorsa stagione non è andata come il presidente aveva previsto, soprattutto perché aveva chiesto a Mourinho di dare il massimo dal punto di vista offensivo: "La scorsa stagione non c'era un calcio d'attacco. Abbiamo discusso di queste questioni e pensavo fossimo d'accordo".

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La visione non è stata condivisa dallo Special One che ha continuato a proporre la sua filosofia, più votata alla difesa e al contropiede. La discrepanza di ideologie su come mettere la squadra in campo è stata decisiva: "Quando è iniziata questa stagione, le prestazioni che abbiamo visto nelle prime cinque partite ufficiali rispecchiavano quelle della scorsa stagione. Chiunque poteva essere eliminato dal Benfica, ma il modo in cui abbiamo giocato mi ha dato fastidio. Ecco perché è stata una decisione così rischiosa e difficile".

È stato proprio il tipo di calcio proposto da Mourinho a portarlo all'esonero, dato che il presidente ha capito che nulla sarebbe cambiato e che non sarebbero bastate infinite discussioni: "Dato che non vedevamo molta luce alla fine del tunnel per quanto riguarda il campionato, abbiamo dovuto prendere questa difficile decisione. Non ci sono state lamentele sulla sua etica del lavoro. Era un maniaco del lavoro. Non ho alcun rancore da parte mia".

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