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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Il Ds Juve Cherubini sotto interrogatorio: “Milioni di debito con Atalanta non risultano a bilancio”

Non solo intercettazioni e sequestri di documenti negli atti dell’inchiesta della Procura di Torino sulla Juventus, ma anche i verbali degli interrogatori: il Ds Federico Cherubini ammette ai magistrati l’esistenza di “6-7 milioni di debito con l’Atalanta che non risultano a bilancio”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La corposa attività investigativa della Procura di Torino che ha portato al rinvio a giudizio della Juventus come persona giuridica e di 12 suoi dirigenti apicali (dall'ex presidente Andrea Agnelli all'attuale Ad Maurizio Arrivabene, e poi ancora l'ex vicepresidente Pavel Nedved, l'ex Ds Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi), nell'ambito dell'inchiesta che accusa il club bianconero di falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza della Consob e false fatturazioni, si sostanzia non solo delle intercettazioni e dei documenti rinvenuti nelle perquisizioni, ma anche delle dichiarazioni rese sotto interrogatorio dagli indagati e da altre persone informate sui fatti.

In quest'ultima categoria rientra Federico Cherubini, attuale responsabile dell'area sportiva della Juventus, che non è indagato ma è stato messo sotto torchio dagli inquirenti in un interrogatorio andato in scena il 27 novembre 2021. Il 51enne dirigente umbro – sopravvissuto assieme all'Ad Arrivabene e al tecnico Allegri all'azzeramento dei quadri juventini deciso nell'ultimo Cda – si è trovato coinvolto anch'egli nello tsunami giudiziario che ha travolto la società torinese, per due ragioni: una operativa, avendo ereditato una situazione difficilissima dal suo predecessore Paratici, accusato da lui stesso negli appunti denominati "Libro nero FP" –  ma anche da altri dirigenti bianconeri che parlavano di "merda" lasciata dall'attuale Ds del Tottenham – di una gestione scriteriata dell'area sportiva senza alcuna considerazione delle esigenze dei bilanci sempre più a picco; ed un'altra ragione, figlia della prima, ovvero l'essere stato intercettato a partire da luglio 2021 – quando è iniziata l'attività in tal senso della Procura – nel discutere di questioni che si intrecciano coi capi d'accusa dei magistrati.

Federico Cherubini nell'agosto 2019 con Fabio Paratici, all'epoca suo superiore nell'area sportiva della Juve
Federico Cherubini nell'agosto 2019 con Fabio Paratici, all'epoca suo superiore nell'area sportiva della Juve

Ed è proprio del contenuto di quelle telefonate che i Pm chiedono conto a Cherubini sotto interrogatorio il 27 novembre dell'anno scorso. All'attuale Men's Teams Director della Juve – ovvero responsabile in capo dell'attività sportiva di tutte le squadre maschili – viene chiesto dunque dell'abuso delle plusvalenze che lui stesso ha definito "artificiali" nel ‘Libro nero FP' (che riconosce come suo), ma anche di un'altra pista investigativa ancora più compromettente per il club bianconero rispetto ad aver messo a bilancio un segno ‘più' derivante da una plusvalenza legata ad una valutazione asseritamente gonfiata di un calciatore: ovvero l'aver evitato di iscrivere a bilancio delle passività, tenute fuori dai conti ufficiali nel tentativo di alleggerire anche in quel modo una situazione economicamente drammatica.

In tal senso andrebbero le ‘manovre stipendi' pattuite coi calciatori (secondo gli inquirenti si tratterebbe non già di rinunce ad alcune mensilità come comunicato, ma di pagamenti differiti non contabilizzati nei bilanci successivi), ma anche alcuni "rapporti di debito/credito tra le società opachi e non corrispondenti alla rappresentazione pubblica fornita, a testimonianza dell'inattendibilità delle comunicazioni sociali fornite ai terzi". Sarebbero operazioni messe in atto con alcune società definite ‘partner' (Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli e Udinese per la Serie A), la cui importanza ai fini dell'accertamento del reato di falso in bilancio appare ovviamente di chiara evidenza. Al riguardo, oltre a contestarne la liceità a termini di legge, gli inquirenti gettano anche una pesante ombra sull'aspetto sportivo della vicenda, parlando di "rapporti che pongono in pericolo la lealtà della competizione sportiva" e passando la palla alla giustizia della FIGC, che ha già acquisito i nuovi atti e potrebbe a sua volta nuovamente processare (e sanzionare) la Juve.

A Cherubini viene chiesto in particolare durante l'interrogatorio di un debito ‘fantasma' con l'Atalanta, che ricorre in diverse intercettazioni e si intreccia con gli affari Romero e Demiral. Secondo i Pm, che si fanno forti delle dichiarazioni telefoniche dei dirigenti juventini, ci sarebbe una pendenza ‘opaca' del club bianconero nei confronti di quello orobico, un'esposizione garantita dai forti rapporti personali (in primis tra Agnelli e Percassi) e che sarebbe stata ‘compensata' in parte dalla concessione nell'estate 2021 del prestito gratuito di Demiral (che poi l'anno dopo sarebbe stato riscattato dall'Atalanta).

Merih Demiral in maglia Juventus: il 6 agosto 2021 andrà all'Atalanta in prestito gratuito
Merih Demiral in maglia Juventus: il 6 agosto 2021 andrà all'Atalanta in prestito gratuito

I Pm leggono a Cherubini la sua conversazione con Paratici (allora già al Tottenham) dell'1 agosto 2021, in cui dice al suo ex superiore: "Noi siamo in difetto su delle situazioni, stiamo trattando Demiral in prestito con diritto con diverse società a una cifra dai 30-35 milioni, se viene l'Atalanta dobbiamo farlo a dei numeri diversi che permettano in qualche modo di far sì che loro possano vendere Romero (proprio al Tottenham, per quello Paratici è interessato alla questione, ndr), magari perderemo qualche milione potenziale di riscatto però risolvi qualcosa".

Alla domanda degli investigatori se la Juve abbia debiti nei confronti dell'Atalanta e da dove si originino, Cherubini risponde negando in un primo momento: "La frase nasce dal fatto che ci sono delle operazioni che non sono andate bene per l'Atalanta (Mattiello, Muratore). Da questo punto di vista, il valore che pratichiamo all'Atalanta, rispetto ad una controparte, è diverso. C'è una sorta di debito morale". Ma i magistrati lo incalzano: se il debito è solo morale, è vero o non è vero che la Juve non abbia incassato nessun corrispettivo per il prestito annuale di Demiral a differenza di quanto sia circolato e del valore di mercato di un'operazione di quel tipo? "È stata fatta come operazione di prestito gratuita – ammette Cherubini – Se fosse stata fatta con una parte terza, probabilmente avremmo fatto un prestito oneroso".

"Quindi si tratta anche di denaro – chiude il cerchio il Pm –  Ci sono quindi dei debiti con I'Atalanta? E da dove originano? Risultano a bilancio?". A questo punto Cherubini ammette che esiste un corposo debito con l'Atalanta con contabilizzato: "Sì, credo 6-7 milioni. Non so da dove originano, so che ci sono delle questioni che non ho mai affrontato in prima persona. Non risultano a bilancio per quanto a mia conoscenza".

L'Ad dell'Atalanta Luca Percassi: anche lui parla del misterioso debito della Juve nei confronti del club orobico
L'Ad dell'Atalanta Luca Percassi: anche lui parla del misterioso debito della Juve nei confronti del club orobico

Come detto, la vicenda del debito ‘fantasma' con l'Atalanta ricorre in altre intercettazioni. Ne parla lo stesso Andrea Agnelli con l'Ad orobico Luca Percassi l'1 agosto 2021, in piena trattativa per incastrare il prestito di Demiral – gratuito, come insiste in quei giorni Percassi proprio in virtù del fatto che vanta qualcosa di pregresso dai bianconeri – col riscatto atalantino di Romero e la sua successiva cessione al Tottenham. "Su un numero di elementi che abbiamo, io in questo momento devo stare fermo […] perché abbiamo Consob, Guardia di Finanza e qualsiasi cosa che ci stan guardando […] su gli ultimi due anni – spiega Agnelli – Allora io vorrei chiudere questa roba qua e poi tornare a mettere a posto – consapevole di quello che abbiamo – le varie situazioni". In risposta Percassi si dice disponibile ad un incontro perché "c'è la possibilità – come penso ti abbia raccontato Cherubini – di poter prendere, di valutare per il discorso Demiral".

Percassi era stato ancora più esplicito sul tema un paio di giorni prima, intercettato al telefono con Paratici che lo spingeva a riscattare Romero dalla Juve per girarlo poi al Tottenham e fare così un affare enorme ("c'hai un giocatore che paghi 16 milioni e dopo un giorno lo rivendi a 50!"). L'Ad dell'Atalanta replica che prima vuole essere sicuro di avere il sostituto (appunto Demiral) e poi può chiudere per Romero. Anche in questo caso torna nella conversazione il debito ‘fantasma' della Juve col club bergamasco: "Io domani vado da Andrea (che poi invece chiamerà, come abbiamo visto, ndr), dico Andrea scusami eh qui non è che le cose si interpretano…vuoi sti accordi si o no? voglio che me li confermi tu perché io non ho capito Cherubini che parte faccia… me lo devi confermare tu […] son qui a dirti che sono pronto a pagarti un giocatore eh ti chiederei però non far finta che non esistano altri impegni sennò… sennò rinviamo tutto all'infinito!".

Nel prosieguo della chiacchierata con Paratici, Percassi insiste sulla necessità di incontrare personalmente Agnelli per avere "Demiral in prestito e mi sconta il prestito dai miei crediti, se mi dà Demiral in prestito questo mi permette di fare l'operazione, perché vuol dire vendere Romero e avere il sostituto a zero". Paratici, che non vede l'ora che il giro si chiuda per portare Romero al Tottenham, tranquillizza il dirigente orobico: "Andrea è uno che poi sistemerà".

Cristian Romero in maglia Atalanta: l'arrivo di Demiral in prestito consentirà ai bergamaschi di fare cassa pesante cedendo l'argentino al Tottenham
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Anche l'Ad Arrivabene (indagato) aveva peraltro dato conto del debito in questione parlando al telefono il 5 agosto 2021 con Cherubini e avvalorando la necessità di dare Demiral a condizioni di favore all'Atalanta: "La questione, Fede, è questa: se noi vogliamo fare un gesto nei confronti di Percassi perché sappiamo benissimo cosa dobbiamo ancora all'Atalanta". Ed allora gli inquirenti chiedono conto anche a lui sotto interrogatorio (il 29 novembre 2021) di queste parole: la sua risposta è molto più elusiva. "Io sono a conoscenza di debiti di riconoscenza nei confronti dell'Atalanta, perché è una squadra con cui abbiamo sempre operato, non di debiti di denaro. A me è stato detto all'inizio che l'Atalanta, il Sassuolo, rientrano tra i club ‘amici'. La riconoscenza da cosa origina? Dalle operazioni che erano state fatte in passato". A precisa domanda se tutti i debiti nei confronti dell'Atalanta siano correttamente riportati in bilancio, Arrivabene replica: "Per quanto a mia conoscenza, immagino di sì". Cherubini lo aveva smentito qualche ora prima.

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La stessa domanda volta ad accertare l'esistenza di un debito con l'Atalanta fuori bilancio viene fatta il 2 dicembre 2021 a Giovanni Manna (indagato), responsabile della direzione sportiva della Juventus Under 23. Il 2 agosto Manna era stato intercettato al telefono con Giovanni Ottolini, all'epoca ‘on loan players manager', ovvero l'uomo che si occupava di tutti i i giocatori che la società bianconera aveva in prestito in giro per il mondo. Tra i due si parla ancora della possibile partenza di Demiral (il prestito all'Atalanta sarà ufficializzato il 6 agosto). Manna chiede al suo interlocutore se il giocatore andrà a Dortmund, Ottolini gli risponde "no no, all'Atalanta anche perché ci serve per coprire cose vecchie". Al che Manna replica: "Eh ma noi dobbiam coprire le cose vecchie ma le copriamo con un'operazione Demiral o poi dobbiamo comprare anche Carraro?".

I Pm chiedono conto ancora una volta di questa pendenza ‘fantasma', stavolta a Manna, in ragione di quella conversazione sulle "cose vecchie da coprire": "Sono cose messe in piedi da Paratici, io so che c'erano delle pendenze nei loro confronti, lo sapevamo, è una cosa nota e dipendono dall'operato di Fabio", risponde Manna, che poi a precisa domanda se sia a conoscenza di debiti nei confronti dell'Atalanta non risultanti in bilancio risponde di "non saperlo". Da quanto dunque emerge dalle intercettazioni e dagli interrogatori, quello che è certo è che questo debito ‘opaco' della Juventus nei confronti dell'Atalanta – qualora la richiesta di rinvio a giudizio della Procura venga accolta dal tribunale torinese – sarà centrale nel processo per falso in bilancio al club bianconero.

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