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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Comunicato “falso” sugli stipendi tagliati dei calciatori: ipotesi aggiotaggio per i dirigenti Juve

La falsa comunicazione sugli stipendi tagliati mette nei guai la Juventus nell’inchiesta sui bilanci: l’accordo fittizio fece salire il titolo in Borsa del 5,07% e si configura l’accusa di aggiotaggio.
A cura di Vito Lamorte
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Il terremoto che ha portato le dimissioni del consiglio d'amministrazione della Juventus ha sconvolto un po' tutto il calcio italiano e con il passare dei giorni emergono nuovi particolari in merito al lavoro che sta facendo la Procura di Torino in merito all'inchiesta sui bilanci.

L'ultimo, solo in ordine di tempo, fa riferimento al falso comunicato sugli stipendi tagliati dei calciatori bianconeri nei primi mesi della pandemia che ha portato ad un +5,07% del titolo in Borsa: in questo caso potrebbe configurarsi l’accusa di aggiotaggio, che è quella che spaventa di più i vertici della Vecchia Signora. Per questo reato, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, rischiano fino a 12 anni di carcere.

Questa oscillazione positiva arrivò il 28 marzo 2020, con i calciatori bianconeri che rinunciavano in maniera formale a quattro stipendi ma venne tenuta nascosta l’intesa che prevedeva la restituzione ai giocatori di tre delle quattro mensilità alle quali avevano rinunciato l'anno successivo.

Il messaggio WhatsApp nella chat segreta dei calciatori è negli atti dell'inchiesta sulla Juve.
Il messaggio WhatsApp nella chat segreta dei calciatori è negli atti dell'inchiesta sulla Juve.

Ad annunciare l’accordo alla squadra fu il capitano Giorgio Chiellini, che spiegava come si sarebbe mossa la società e cosa avrebbero dovuto evitare di commentare con la stampa: "la Juventus farà un comunicato stampa dove dirà che rinunciamo a quattro mensilità per aiutare il club". Successivamente i calciatori sono stati convocati in procura uno dopo l’altro e hanno tutti ammesso che tutti avevano accettato la manovra di facciata ma che avrebbero ricevuto lo stesso gli stipendi. Questa la testimonianza di Paulo Dybala: "Tanta gente pensava che noi avessimo rinunciato a quattro mesi e nessuno sapeva che avremmo preso tre mesi pagati più avanti".

Il comunicato diramato faceva riferimento anche a "effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta positivi per circa 90 milioni di euro" e quella comunicazione ha permesso, secondo quanto riportato dagli inquirenti,  "di registrare un aumento del 5,07% all’apertura della Borsa, mantenuto nei gironi a seguire" il 30 marzo.

Chi sta portando avanti l'inchiesta ha messo nel mirino c'è anche il momento esatto della diffusione di quelle informazioni: per i pubblici ministeri Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello si è trattato di un’azione "immodificabile e irreversibile" che ha portato alla ‘manipolazione del mercato' ed è stata fatta a Torino mentre per la difesa sarebbe stato diffuso a Milano, dove ha sede la Borsa, e farlo non sarebbe stato un dipendente Juve ma un server informatico.

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