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Il Cile non gioca in Perù: “Il nostro Paese ha priorità più importanti rispetto al calcio”

La federazione cilena ha annunciato la decisione di non giocare l’amichevole contro il Perù in segno di rispetto del delicato momento che sta attraversando il Paese. Il messaggio di Medel: “Siamo giocatori di calcio ma prima di tutto persone e cittadini. Sappiamo che rappresentiamo un paese completo e oggi il Cile ha altre priorità molto più importanti della nostra prossima partita. C’è una sfida più importante da giocare: quella della parità e del cambiamento per un Paese più giusto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Le violente proteste di piazza in Cile hanno fermato anche il calcio. Prima sono stati sospesi tutti i campionati poi la Conmebol ha deciso di spostare a Lima (in Perù) la sede della finale di Copa Libertadores in programma per il 23 novembre tra River Plate e Flamengo. Ieri avrebbe dovuto giocarsi il derby delle Ande tra la Rojta e la Blanquirroja ma nella capitale peruviana la nazionale cilena non si è presentata a causa delle agitazioni che hanno scosso il Paese. È stata la stessa federazione a comunicare la decisione presa in accordo con i calciatori e lo staff della selezione.

I giocatori convocati in nazionale hanno deciso di non giocare la partita amichevole internazionale contro il Perù – si legge nella nota ufficiale – la decisione è stata presa al termine di un incontro che si è svolto nel complesso Juan Pinto Duran. Il commissario tecnico, Reinaldo Rueda, ha icosì lasciato liberi tutti i calciatori perché facessero ritorno ai rispettivi club.

Pulgar e Medel tornano a Firenze e a Bologna. Due i calciatori ‘italiani' che avrebbero partecipato al match e che, ricevuto il via libera dalla federazione, si sono imbarcati sul primo aereo per fare rientro alla base. Il centrocampista del Bologna ha espresso anche la propria posizione in merito alla scelta fatta e ha condiviso il suo pensiero sui social network con un post nel quale s'è detto favorevole e pienamente d'accordo perché il calcio non può mostrare indifferenza rispetto a quanto sta accadendo nel Paese

Parlo a tutta l'opinione pubblica e in particolare ai tifosi. Come squadra abbiamo deciso di non giocare la partita amichevole con il Perù considerato il momento delicato a livello sociale che il nostro Paese sta attraversando – si legge nel post di Medel -. Siamo giocatori di calcio ma prima di tutto persone e cittadini. Sappiamo che rappresentiamo un paese completo e oggi il Cile ha altre priorità molto più importanti della nostra prossima partita. C'è una sfida più importante da giocare: quella della parità e del cambiamento per un Paese più giusto. Siamo dalla parte della nostra gente ma condanniamo ogni forma di violenza. Il Cile ha bisogno di pace, ma non di dimenticare le ragioni della protesta.

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