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Il cancro di Eriksson al pancreas non è operabile: lo ha scoperto collassando dopo aver corso

Sven-Goran Eriksson non aveva alcun sintomo prima di scoprire di essere malato di tumore al pancreas: “Tutto è venuto dal nulla”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Tutto il mondo del calcio si stringe intorno a Sven-Goran Eriksson, dopo il suo annuncio di essere ammalato di cancro allo stato terminale. Secondo i media svedesi, si tratta di un tumore al pancreas – lo stesso che un anno fa ha portato via Gianluca Vialli – arrivato ad un punto che non è operabile, il che si riflette sull'aspettativa di vita molto bassa per l'ex allenatore di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio. "Mi resta non più di un anno", ha svelato alla radio scandinava P1. Nell'intervista ha raccontato anche come ha scoperto di avere il cancro. Il 75enne ha avuto un collasso improvviso ed è così che è stata scoperta la malattia: "Il giorno prima ero uscito e avevo corso cinque chilometri. Tutto è venuto dal nulla".

Dopo gli accertamenti in ospedale, si è scoperto che Eriksson aveva avuto un ictus e aveva anche un cancro: "Non sanno da quanto tempo ce l'ho, forse un mese o un anno". In precedenza ‘Svennis' aveva annunciato così il suo male: "Tutti pensano che ho una malattia che non va bene, e tutti immaginano che sia un cancro e lo è. So che forse nella migliore delle ipotesi mi rimane più o meno un anno di vita, nella peggiore un po' meno, o nella migliore delle ipotesi forse anche di più. Non credo che i medici possano essere assolutamente sicuri e dire ‘quel giorno' e così via. È meglio non pensarci".

L'ex Ct di Inghilterra, Messico, Costa d'Avorio e Filippine vuole cercare in tutti i modi di essere positivo in una vicenda che abbatterebbe chiunque: "Vedi positivo nelle cose, non seppellirti nelle avversità, perché questa è ovviamente la più grande avversità, ma trai qualcosa di buono da essa. Devi ingannare il tuo cervello. Potrei andare in giro a pensarci tutto il tempo e sedermi a casa ed essere infelice e pensare di essere sfortunato e così via. È facile finire in quella posizione. Ma no, vedi i lati positivi delle cose. Non sento grandi dolori. Ma mi è stata diagnosticata una malattia che puoi rallentare ma che non puoi operare. Quindi è quello che è".

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