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Il buco nero economico del ‘sistema calcio’ per il Coronavirus: almeno 700 milioni di euro

Se il campionato non dovesse riprendere, le perdite per le squadre di Serie A si possono stimare in almeno 700 milioni. Vanno considerati i mancati introiti per diritti tv e biglietti, i possibili rimborsi degli abbonamenti, e le conseguenze della mancata visibilità con gli sponsor sulle maglie e negli stadi.
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Tutti vogliono salvare la Serie A. “Cercheremo di arrivare alla fine di questo campionato perché è più giusto e corretto dare una definizione ai tanti investimenti e sacrifici delle nostre società" ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina in collegamento a Sportmediaset XXL. Anche se, aggiunge, “c'è la discriminante legata all'Europeo, per il quale gli investimenti e le aspettative sono molto alte". Ma anche la Serie A non scherza. Se il campionato non dovesse riprendere, le squadre andranno incontro a perdite stimate in almeno 700 milioni di euro.

Diritti tv

I diritti televisivi della Serie A valgono 1,37 miliardi di euro: Sky ha offerto 780 milioni, DAZN ne ha aggiunti 173, a questi vanno aggiunti i 371 milioni per i diritti esteri. La Rai ha poi pagato 35 milioni per i diritti della Coppa Italia. Se le competizioni non dovessero riprendere, il mancato introito per quest'ultima parte di campionato si aggirerebbe intorno ai 425 milioni. Ma tra società e tv si prospetterebbe a quel punto una battaglia legale difficile da inquadrare.

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Ricavi da botteghino

Lo scenario peggiore, ovvero la mancata ripresa del campionato provocherebbe danni per almeno altri 75 milioni in termini di ricavi da botteghino, tra mancati introiti per l'acquisto dei biglietti e le varie forme di rimborso presumibilmente studiate per gli abbonati. Lo stadio di proprietà rende decisamente maggiore il potenziale impatto negativo per le casse della Juventus che, secondo una simulazione degli analisti di Banca Imi, perderebbe 25 milioni di ricavi da botteghino. In questa analisi, figurano comunque anche i mancati incassi per la Champions League in caso di eliminazione ai quarti di finale.

Il dato sui ricavi da biglietteria non può che basarsi su stime: la previsione esatta su quante persone compreranno il biglietto per una certa partita, o le politiche di pricing delle società, è impossibile. Però ci si può basare sulle percentuali di riempimento degli stadi e le medie spettatori che registra un sito affidabile come Stadia Postcards, da cui emerge come Inter e Milan abbiano finora le medie più alte di presenze allo stadio. Dagli ultimi bilanci consegnati delle squadre si può ottenere una stima del rendimento medio per spettatore di ogni squadra, ovvero in media quanto ogni società incassa da ogni spettatore presente sugli spalti. Questi due dati possono fornire un'indicazione del peso specifico dell'assenza di calcio che, non a caso, impatterebbe per oltre otto milioni sulle casse di Inter e Milan.

Resterebbero da considerare due fattori, di impatto minore. Da un lato, l'aggravio di costi se venisse richiesto il rimborso, per ora non previsto, dei “servizi premium destinati alle aziende come i palchi, la ristorazione e l’affitto di sale” come sottolineava qualche tempo fa la Gazzetta dello Sport. Dall'altro, il risparmio per le mancate spese legate a steward, addetti e servizi di catering che può essere stimata in una quindicina di milioni per la Serie A.

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Ricavi commerciali

Ancora più incerto lo scenario legato alle sponsorizzazioni e alle possibili richieste di indennizzo da parte delle aziende per la mancata visibilità dei marchi sulle maglie delle squadre o all'interno degli stadi.

Lo studio già citato di Banca Imi, in uno scenario in cui non si giochino più la Serie A e la Champions League quest'anno, prevede perdite fino a quaranta milioni per la Juventus. I bianconeri sembrano rischiare più di tutti in caso di mancato completamento della stagione. Anche l'Inter, che nell'ultimo bilancio ha certificato un cospicuo incremento di ricavi commerciali, potrebbe registrare mancati guadagni per una cifra non lontana dai 40 milioni.

Prendendo in considerazione gli ultimi bilanci come riferimento, e considerando che manca circa il 30% alla fine della stagione, si arriva a una stima, naturalmente molto teorica, di 150 milioni come perdite potenziali. Un valore che rappresenta un terzo dei ricavi complessivi da sponsorizzazione. C'è anche un altro fattore da considerare, ovvero il sostanziale azzeramento degli introiti da merchandising da qui a fine stagione.

Una situazione del genere complicherebbe non poco la situazione delle squadre medio-piccole, in assenza del paracadute degli introiti UEFA, e le costringerebbe a drastiche riduzioni del monte ingaggi per contenere le perdite. Il campionato rischierebbe così di diventare più squilibrato.

Impatto economico del calcio

L'impatto economico complessivo della sospensione eventuale della Serie A si farebbe sentire anche nelle casse dello stato. Verrebbero meno gli introiti delle scommesse legali sul calcio, che nel 2018 secondo i dati del Report Calcio della FIGC hanno fruttato 211 milioni di gettito erariale. Poi, come sottolineato da Panorama, “si aggiungono gli oltre tre miliardi di impatto socio-economico e valore generato, come calcolato da FIGC e UEFA utilizzando lo strumento del SROI (Social Return on Investment Model)”. Ecco perché tutti vogliono comunque provare ogni strada possibile per riprendere e concludere il campionato.

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