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Il brutto risveglio del capitano Chiellini: “Avrei preferito non accadesse mai”

La Juventus sta vivendo un momento difficile, nessuno lo avrebbe mai immaginato dopo anni di dominio assoluto. Il capitano dei bianconeri, Giorgio Chiellini, usa una metafora molto efficace per spiegare qual è la situazione attuale della squadra. E lo fa con grande rammarico dopo un’estate da sogno.
A cura di Maurizio De Santis
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Cinque punti in campionato dopo altrettante giornate. La vittoria sofferta con lo Spezia accolta come acqua piovana dopo la siccità. La Juventus post Cristiano Ronaldo ha iniziato la lunga traversata nel deserto: sudore e sacrificio da "squadra qualunque" dopo anni di dominio assoluto in Serie A. È l'amara realtà dei numeri che costringe a mettere da parte idee di gioco per aggrapparsi al pragmatismo estremo della sopravvivenza. Adesso va così, non c'è alternativa.

Nessuno avrebbe immaginato, tanto per utilizzare un'espressione usata da Giorgio Chiellini, che i bianconeri si sarebbero ritrovati su una "nave in tempesta" che imbarca acqua, è in balia delle onde e fa fatica a tenere la rotta per non finire contro gli scogli. A La Spezia è la squadra di Allegri è passata dalla paura (e sarebbe stato un trauma durissimo da elaborare) di incassare il 3-1 per opera di un 19enne venuto dalla Serie B francese (Locatelli ha salvato quasi sulla linea su tiro di Janis Antiste) al 2-3 che ha scacciato per una serata i cattivi pensieri. Non tutti, perché vedere Bonucci eluso, saltato, bruciato sullo scatto e messo fuori posizione con una finta e un cambio di passo è una sequenza da incubo.

Dopo un grande scossone – ha ammesso Chiellini nel corso dell'intervento all'Italian Tech Week – occorre del tempo per riassestarsi e trovare un nuovo equilibrio. Il punto è che nel calcio odierno questo tempo non c'è. Quel che possiamo fare adesso è mantenere la nave anche durante la tempesta. In porto arriverà, un po' ammaccata ma arriverà.

Dalla realtà attuale, che toglie il sonno, ai bellissimi ricordi delle notti agli Europei. La conquista del trofeo ai rigori, in finale contro l'Inghilterra che aveva uno stadio intero a favore, è stato un momento esaltante. Peccato che quell'atmosfera magica sia svanita, che quell'incantesimo benigno sia svanito assieme all'euforia di "it's coming Rome" e al meme che lo ha visto protagonista per il suo strattone a Saka. Un episodio così clamoroso da spingere addirittura gli inglesi a chiedere la ripetizione della finale con una petizione.

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Innanzitutto non mi aspettavo una cosa del genere – ha aggiunto Chiellini in riferimento al fallo sull'avversario che ha fatto molto discutere -. Dopo la straordinaria impresa agli Europei sarebbe stato bello non svegliarsi mai, io purtroppo mi sono svegliato. Spero di essere anche ai Mondiali ma adesso devo pensare solo al presente.

Proverà a farcela. Proverà a restare integro per l'ultima sfida della carriera. La tecnologia è uno strumento che può aiutarlo. Come? È lo stesso Chiellini a spiegarlo.

Alla vigilia di una partita passo almeno una mezzora a studiarmi dati e video degli avversari. Tanti anni fa questa cosa non sarebbe stato possibile. Ma è una cosa molto utile per verificare come sto e tenere sotto controllo le mie prestazioni.

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