I campi del Mondiale per Club preoccupano Bellingham: “La palla rimbalza appena, è difficile”

Jude Bellingham lancia un allarme preoccupante in vista dei prossimi Mondiali. Gli Stati Uniti stanno facendo le prove generali con il Mondiale per Club che fin qui ha suscitato grande perplessità per le questioni legate al clima e anche alla tenuta dei campi: le squadre giocano anche con temperature torride e non sempre gli impianti sono all'altezza della situazione, con il rischio di infortuni che è sempre dietro l'angolo. È la perplessità sollevata dal centrocampista del Real Madrid che dopo due partite ha trovato un altro elemento sul quale l'organizzazione dovrà lavorare.
In conferenza stampa dopo l'ultima gara ha parlato delle condizioni del prato dello stadio di Charlotte dove ha giocato contro il Pachuca. Niente a che vedere con il Bernabeu o con gli stadi europei, costruiti con tecniche all'avanguardia e curati alla perfezione prima di ogni incontro negli Stati Uniti ha trovato dei prati che non sono all'altezza di giocatori di un certo calibro e che potrebbero aumentare il rischio di problemi fisici.
Bellingham è preoccupato per la condizione dei campi
È un fattore fondamentale per aumentare lo spettacolo della partita e permettere a tutti di giocare in sicurezza, ma negli Stati Uniti ogni stadio ha un terreno di gioco diverso che non sempre è confortevole. Bellingham si è lamentato delle condizioni del campo di Charlotte dove ha giocato l'ultima partita: "Il terreno di gioco non è per niente buono, trattiene troppo il pallone. La palla rimbalza appena. È difficile anche per le ginocchia. Speriamo che qualcuno prenda in considerazione questo aspetto per il prossimo anno".
È uno spunto di riflessione importantissimo a un anno dai Mondiali: attualmente la situazione dei terreni di gioco negli Stati Uniti non è ottimale e l'organizzazione ha meno di un anno di tempo per poter correre ai ripari. "È importante proteggere i giocatori e offrire ai tifosi un grande spettacolo e partite come quella di oggi" aggiunge l'inglese, preoccupato anche da eventuali infortuni che potrebbero colpire i giocatori su campi non perfettamente curati.