Giroud torna in nazionale, ma Deschamps lo avverte: “Non avrà un trattamento speciale”

Olivier Giroud è uno dei giocatori più determinanti in questo Milan. Il francese non è mai stato uno di quegli attaccanti che segna in tutte le partite, ma i suoi gol li centellina ed è sempre presente nelle occasioni importanti. In questo 2022 ha fatto gol alla Roma e ha deciso gli scontri al vertice con Inter (doppietta in pochi minuti) e Napoli. E ora il centravanti rossonero ha ritrovato pure la nazionale, ma la tempesta dei mesi scorsi non sembra completamente alle spalle.
Gli Europei per la Francia sono stati alquanto deludenti, la sconfitta ai rigori contro la Svizzera è una ferita aperta. Quella di Deschamps era una squadra fortissima, era la favorita, ma l'avvicinamento al grande appuntamento non era stato dei migliori. Qualcosa nello spogliatoio si era guastato, dopo il grande ritorno di Benzema voluto anche dai compagni e in particolare da Mbappé che con il 35enne attaccante ha litigato proprio poco prima di Euro 2020. Dopo quella manifestazione e quella campagna disastrosa la Francia ha ripreso la retta via, qualificazione in carrozza a Qatar 2022 e vittoria in Nations League. Risultati ottenuti senza Giroud, che dall'autunno in poi non era stato più convocato e che qualche sassolino dalla scarpa se l'è tolto.

Fuori anche per le amichevoli di marzo. Deschamps la scorsa settimana aveva detto che per Giroud le porte non erano chiuse in modo definitivo, ma non era più in pole position. Ma l'ex Arsenal è tornato in gruppo a sorpresa e ha sfruttato proprio l'infortunio di Benzema per tornare nei convocati. Del milanista ha parlato ancora il c.t. dei Bleus: "La cosa più importante è essere coerenti e questo è uno di questi casi. Giroud si unito a noi, faceva parte di questa squadra ed è sempre rimasto tra coloro che potenzialmente potevano essere convocati. In questo caso fa parte dei 23 e la sua chiamata è anche legata all'infortunio di Benzema, ma non chiedetemi del futuro".
A Giroud è stata data un'altra possibilità da Deschamps, che però lo avverte, perché il suo status non è lo stesso: "Fa parte del gruppo, conosce bene tutti e io lo conosco benissimo, non darò più attenzione a lui rispetto a un altro. Non c'è una relazione diretta tra lui e Benzema, c'è competizione, anche se non è che se c'è uno non può esserci altro. È difficile convivere con uno status che poi viene perso. Lui lo aveva per quanto riguarda la squadra, ma ciò non significa che non ce l'abbia più. Convocarlo per lasciarlo in panchina? Sì, anche se penso che per un giocatore di un certo tipo, che in passato aveva un ruolo in Nazionale, sia molto difficile".