Giovane giocatore nero obbligato a sedersi tra le banane: “Fallo o ti spezzo le gambe”

Ancora un orribile episodio di razzismo nel mondo dello sport giovanile. Siamo in America, nell'Illinois nordoccidentale all'Istituto di Moline, in una squadra giovanile di football americano: un video di soli 11 secondi ma carichi di odio, ignoranza e tutto ciò che con lo sport non c'entra nulla. Gesti ancor più gravi e meschini perché perpetrati tra ragazzi, teenager che dovrebbero avere come insegnamento il rispetto del prossimo come base per crescere.
Un ragazzo, visibilmente in difficoltà, viene ‘spinto' da un compagno fuori video a sedersi all'interno dell'armadietto dello spogliatoio dove sono state appese delle bucce di banana. Ovviamente, come si vede dal video, chi costringe al gesto è un giovane bianco (lo si vede dall'indice che ad un certo momento del filmato spunta), chi viene costretto è ovviamente un coetaneo di colore. Una scena di bullismo e razzismo a dir poco raccapricciante perché viene consumata in una atmosfera quasi di ilarità come fosse un semplice scherzo. Il tutto, poi, pubblicato sui social e subito arrivato in mano delle forze dell'ordine capitanate da Darren Gault.
Siamo tutti d'accordo che, indipendentemente dal fatto che gli studenti lo considerino uno scherzo, si tratta di un comportamento inaccettabile
Per fortuna, il video, diventato quasi subito virale e alzando una cortina di indignazione, è arrivato quasi subito alle autorità, che stanno indagando su questo atto razzista. Il capo della polizia di Moline, Darren Gault ha definito lo spiacevole episodio una "scena razzista inquietante". Perché il tutto viene non solo filmato ma accompagnato anche da minacce e il classico supporto di altri ragazzi presenti alla scena. "Vai dentro lì o ti rompo entrambe le ginocchia" dice fuoricampo l'autore del video, mentre i compagni di squadra nello spogliatoio gridano divertendosi "Sì".
L'episodio si è consumato giovedì scorso prima che la squadra di football di Moline giocasse una partita in trasferta venerdì sera. Gli investigatori erano già presenti nell'istituto in attesa di parlare con i giocatori quando sono tornati a fine match. Gli investigatori hanno trascorso poi l'intero fine settimana interrogando i presenti: giocatori, allenatori e membri dello staff e alla fine hanno presentato il dossier al pubblico ministero che deciderà sulla triste vicenda.