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Giocare con Cristiano Ronaldo è diventato una sofferenza: si accanisce su Greenwood

Vittoria soffertissima e fondamentale del Manchester United sul West Ham, ma Cristiano Ronaldo non è mai contento dei suoi compagni e non lo manda a dire.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Manchester United batte 1-0 il West Ham in un fondamentale scontro diretto per la zona Champions e scavalca proprio i londinesi issandosi al quarto posto nella classifica di Premier League. Una vittoria soffertissima, arrivata all'ultimo respiro con un appoggio sotto misura di Rashford al 93′, quando sembrava che i Red Devils avessero fallito l'ennesimo test stagionale alla voce continuità.

I tre punti contro gli Hammers fanno seguito a quelli ottenuti in casa del Brentford e danno respiro al progetto di Ralf Rangnick, ma anche forza al tecnico tedesco per potersi rivolgere a Cristiano Ronaldo nei termini in cui lo ha fatto mercoledì scorso quando lo ha sostituito nel secondo tempo contro il Brentford. "Gli ho detto ‘Ascolta Cristiano, hai 36 anni e sei in ottima forma, ma quando sarai un allenatore vedrai le cose dal punto di vista di un allenatore‘. Il mio lavoro è prendere le decisioni nel migliore interesse della squadra e del club e spero che la veda allo stesso modo", aveva spiegato nel dopo partita Rangnick. Concetto ulteriormente chiarito alla vigilia del match col West Ham: "La squadra è più importante di chiunque altro. Cristiano mi ha chiesto ‘perché hai tolto me e non i giocatori più giovani?' La risposta è arrivata 5 minuti dopo, quando uno dei giocatori più giovani ha segnato".

L'ex Lipsia si riferisce al gol di Rashford che ha chiuso i conti contro il Brentford dopo la sostituzione di Ronaldo, una rete cui il 24enne attaccante inglese ha fatto seguire quella di ieri per dare il successo in extremis sul West Ham. I giovani della squadra, cui il campione portoghese si rivolge spesso per pungolarli, sono quelli che stanno trascinando lo United in questo momento, visto che nel match di mercoledì le altre due reti erano state messe a segno da Elanga e Greenwood, rispettivamente 19 e 20 anni. Pungolare, ma anche mandare a quel paese in campo: gli atteggiamenti di insofferenza di Ronaldo verso i compagni ormai sono sistematici durante le partite e sicuramente non giovano al clima in spogliatoio.

In particolare nei confronti di Greenwood, l'ex Juve non le manda mai a dire. Nel match contro il West Ham è capitato due volte. Dopo una punizione del portoghese infrantasi contro la barriera, il giovane nazionale inglese ha provato il tiro sulla respinta, provocando un gesto di frustrazione di CR7. E poi ancora, prima dell'intervallo, Greenwood ha cercato l'azione personale e il tiro a conclusione di un contropiede, invece di servire proprio Ronaldo, che ha palesemente protestato con ampi gesti.

Alla fine è stato proprio Ronaldo a far partire l'azione della vittoria dello United, innescando Martial che ha lanciato a sinistra il solito generoso Cavani – entrato poco prima – il cui cross è stato raccolto da Rashford facendo esplodere Old Trafford.  Una grande gioia che ha spazzato via tutte le negatività. Ronaldo nel dopo partita ha mandato un messaggio improntato all'entusiasmo ai suoi followers su Instagram: "Un'altra vittoria importante prima della sosta, un passo in più verso i nostri obiettivi. La strada è accidentata e piena di ostacoli, ma siamo uniti e lavoriamo duramente per rendere orgogliosi i nostri tifosi! Andiamo, Diavoli!". I tre punti fanno finire la polvere sotto il tappeto, ma giocare con Ronaldo sta diventando un esame continuo: soprattutto per i più giovani, si traduce in sofferenza.

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