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Gioca in Coppa d’Africa mentre sostiene un esame: uno dei due non è quello vero, arrestato

L’Egitto è scosso dalla vicenda che coinvolge il suo centravanti titolare Mostafa Mohamed. Il giocatore, impegnato in Coppa d’Africa in Camerun, si è presentato all’università per sostenere un esame: qualcosa evidentemente non tornava…
A cura di Paolo Fiorenza
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Una vicenda incredibile scuote l'Egitto alla vigilia del match degli ottavi di finale di Coppa d'Africa che Salah e compagni giocheranno oggi contro la Costa d'Avorio. Mostafa Mohamed, 24enne attaccante che milita nel Galatasaray cui è approdato in prestito dallo Zamalek nel gennaio dell'anno scorso, ha giocato da titolare tutte e tre le gare del girone e sarà regolarmente al suo posto anche contro la Nazionale ivoriana. Ma lo stesso Mostafa Mohamed nel frattempo ha sostenuto alcuni esami presso il Madina Academy Higher Institute di Shabramant, un'università privata egiziana che si trova nella zona di Giza, città natale del giocatore.

Come è facilmente intuibile, visto che l'ubiquità ancora non è di questa terra e la Coppa d'Africa si gioca in Camerun, uno dei due Mohamed non era quello vero. E poiché in campo è difficile fingere di non esserlo, la conclusione è che il finto calciatore è il giovane che si è presentato agli esami in questione. Una conclusione cui è arrivato anche il consiglio dell'istituto quando ha trovato sui registri il nome e le generalità del centravanti della Nazionale, il che li ha portati a indagare sulla vicenda.

Dopo un'indagine approfondita, si è scoperto che un amico del giocatore stava sostenendo gli esami al suo posto: la partecipazione al torneo continentale in Camerun impediva infatti al centravanti dei Faraoni di sostenere le prove del primo trimestre, se non in questo modo truffaldino. Il falso Mohamed è stato dunque atteso al varco all'esame successivo, dove si è puntualmente presentato spacciandosi ancora per il calciatore: a quel punto è stato fermato dalla sicurezza dell'istituto universitario.

Al giovane è stato chiesto di mostrare la sua carta d'identità: prima ha rifiutato di farlo, poi quando lo ha fatto si è scoperto che non era nemmeno uno studente iscritto. Dopo il suo arresto, l'uomo ha spiegato che voleva solo dare una mano all'amico Mostafa, impegnato in quegli stessi giorni nel dare lustro all'Egitto: "Volevo aiutare il mio amico per il suo futuro. Voglio dire, sta rappresentando il nostro Paese in questo momento". Il finto Mohamed ha poi ammesso di aver già sostenuto tre esami in passato al posto del giocatore.

Al momento non è stato dimostrato che il nazionale egiziano avesse chiesto al suo alias di prendere il suo posto, né si sa quale sia la pena prevista per l'uomo arrestato. Quello che è certo è che il buon Mohamed (quello vero) dovrà spiegare parecchie cose al suo rientro in patria, un rientro che gli stessi inquirenti si augurano avvenga il più tardi possibile, il che significherebbe tanta strada fatta dall'Egitto in Coppa d'Africa…

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