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Gigi Simoni, l’Inter lo ricorda con un’intervista inedita: “Ronaldo era davvero un fenomeno”

Gigi Simoni è scomparso lo scorso 22 maggio, aveva 81 anni. L’Inter, che allenò per un anno e mezzo, lo ha voluto ricordare pubblicando un’intervista inedita. Simoni esaltò Ronaldo, Zanetti e Bergomi e disse: “Mi hanno sempre detto che allenare l’Inter sarebbe stato complicato. Per me è stata la cosa più semplice e naturale”.
A cura di Alessio Morra
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Pochi giorni fa è morto Gigi Simoni, grande allenatore, recordman di promozioni dalla Serie B alla Serie A e che per circa un anno e mezzo fu l'allenatore dell'Inter. Sfiorò lo scudetto nel 1998, anno in cui vinse la Coppa Uefa. Il club nerazzurro lo ha omaggiato ulteriormente pubblicando sui profili ufficiali un'intervista rimasta inedita finora, in cui Simoni racconta del legame con Ronaldo e parla soprattutto della sua esperienza in nerazzurro: "Mi hanno sempre detto che allenare l'Inter sarebbe stato complicato. Per me è stata la cosa più semplice e naturale. Io sono tifoso dell'Inter, è la squadra che mi ha regalato le soddisfazioni più belle".

Ronaldo era il più forte di tutti

L'intervista era stata realizzata in occasione delle celebrazioni per l'Hall of Fame del 2018, Simoni parlò con grande affetto del ‘Fenomeno' Ronaldo, a cui era legatissimo. Il brasiliano con Simoni visse la sua migliore stagione in Italia:

Lui era il massimo, il giocatore più forte di tutti: velocissimo e dalla tecnica eccezionale. Succedeva spesso, a fine partita: rientravamo negli spogliatoi tutta la squadra intonava ‘Oh, il fenomeno, il fenomeno ce l'abbiamo noi…‘. Lui era sempre sereno e allegro, anche prima della finale di Coppa Uefa: io ero teso, lui mi disse: ‘Tranquillo, vinciamo. E se vinciamo le taglio i capelli a zero'. E infatti al primo allenamento dopo la partita di Parigi si presentò con la macchinetta.

Il contributo di Zanetti e Bergomi

Era un'Inter molto forte e di quella squadra Simoni con affetto ricordava la simpatia di Nicola Berti, l'aiuto fondamentale del capitano dell'epoca Beppe Bergomi e Javier Zanetti, un giocatore che valeva per due:

Sembrava sempre di giocare in uno in più, era ineguagliabile. Bergomi mi ha sempre dato una mano importante, Berti era il numero uno per simpatia, anche quando visitavamo gli Inter Club.

L'amicizia con Facchetti

E in quell'intervista Simoni parlò anche dell'amicizia che lo legava a Giacinto Facchetti e a questo proposito raccontò un aneddoto davvero molto particolare:

Feci amicizia con lui in nazionale, era un ragazzo straordinario. Io giocavo nel Torino, facevo l'ala destra e non volevo incontrarlo in campo, perché era troppo forte ed eravamo troppo amici. Così prima delle sfide contro l'Inter chiedevo a Meroni di scambiare la fascia: io andavo a sinistra, così non dovevo incrociare Giacinto in campo.

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