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Gianluca Petrachi svela il calciatore che controllava alla Roma: “Mandavo delle persone a spiarlo”

Gianluca Petrachi spiega come nella sua attività di direttore sportivo si sia spesso trovato di fronte a calciatori non esattamente professionali fuori dal campo: lo ‘spionaggio’ di Bruno Peres, il discorso chiaro fatto a Maxi Lopez.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo la conclusione deludente della sua esperienza alla Salernitana all'inizio dell'anno, Gianluca Petrachi è in attesa di una squadra che abbia bisogno di un direttore sportivo capace, esperto (seppure ancora giovane, il leccese compirà 57 anni a gennaio) e conoscitore di tutte le dinamiche dell'ambiente, in primis le caratteristiche dei calciatori. E quando ci riferiamo a queste ultime, parliamo non solo di quelle tecniche e tattiche, ma di quelle fuori dal campo, che possono pesantemente influenzare la carriera di un giocatore e di riflesso portare vantaggio o nocumento al suo club. Emblematica della necessità di ‘gestire' la rosa in tutti i suoi aspetti è la vicenda di Bruno Peres, terzino destro brasiliano che Petrachi ha portato al Torino dal Santos nel 2014 e poi si è ritrovato alla Roma qualche anno dopo. In quella circostanza, proprio perché lo conosceva, il Ds giallorosso adottò misure specifiche nei suoi confronti per assicurarsi che facesse vita da professionista, adeguata al ricco stipendio che percepiva.

Cosa fece Petrachi alla Roma con Bruno Peres: "Tu hai voglia a parlargli, a stargli dietro…"

Petrachi ne parla senza filtri al podcast ‘DoppioPasso': "Bruno Peres è il classico brasiliano che poi potenzialmente non è mai cresciuto cerebralmente, perché comunque ha questo andamento suo. Si sacrifica per quindici giorni e gli altri dieci giorni esce fuori, fa un percorso che dice ‘ho cambiato vita, ho cambiato pelle', ma dura un mese, un mese e mezzo, e poi ricade. Allora lì c'è una fragilità proprio caratteriale, che tu hai voglia a parlargli, a stargli dietro… e tu pensa che io l'ho riqualificato anche quando sono tornato alla Roma, che lui era a casa, quindi pensa quanto lo controllavo, gli mandavo sotto delle persone a spiarlo".

Bruno Peres in maglia Roma nel 2021
Bruno Peres in maglia Roma nel 2021

Il discorso faccia a faccia con Maxi Lopez: "Ascolta, nessuno ti dà un centesimo oggi, nessuno ti prende"

Nel corso della chiacchierata, Petrachi fa capire chiaramente che i sudamericani sono i calciatori cui dal punto di vista della vita extracampo bisogna fare maggiore attenzione, portando a esempio anche Maxi Lopez, cui fece un discorso molto chiaro, quando lo portò a 30 anni dal Chievo al Torino, dopo una stagione molto deludente che sembrava preludere al declino irreversibile: "Il Chievo non lo faceva giocare, dico se lo porto io a Torino mi ammazzano, mi massacrano. Però io lo avevo visto a Catania, un giocatore forte. Allora io dico all'agente di Maxi che sì, ma io prima ci devo parlare. Faccio venire Maxi Lopez a Torino, lo metto a sedere nello studio, dico: ‘Ascolta Maxi, nessuno ti dà un centesimo oggi, nessuno. Nessuno ti prende, perché chi ti prende che esci dal Chievo?'. Il Chievo contribuì anche all’ingaggio, pur di toglierselo. Lì lui disse: ‘Direttore, io ho una voglia di rivalsa, ho capito'".

Maxi Lopez esulta dopo un gol segnato in un Lazio–Torino nel 2017
Maxi Lopez esulta dopo un gol segnato in un Lazio–Torino nel 2017

Ma a Petrachi quelle parole non bastavano e allora fece firmare alcune clausole ‘ad hoc' all'attaccante argentino: "Ok, va bene che tu hai capito, va bene la voglia di rivalsa, ma noi scriviamo che se tu prendi un chilo dal tuo peso forma ti tolgo 5000 euro al chilo. Se fai quest'altra cosa, se la sera esci dopo la mezzanotte ti faccio etc. Gli feci un bel programmino, un bello specchietto. Gli dissi: ‘Se non stai a queste regole, io ti tolgo tutti i soldi che stai prendendo'. E praticamente fece un girone di ritorno strepitoso, 10-12 gol, e quell'anno poi andammo in Europa. Maxi poi l'anno dopo gli rinnovai il contratto e però dopo un paio d'anni iniziò di nuovo a ‘sgambettare'. Gli tolsi tanti di quei soldi che se li ricorda ancora, che iniziava a ingrassare, ogni tanto si beveva la bollicina… Però un ragazzo straordinario, un ragazzo a modo. Voglio un bene a Maxi incredibile".

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