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Franco Baresi compie 60 anni: per l’Italia giocò la finale mondiale 25 giorni dopo la rottura del menisco

In occasione dei festeggiamenti per il suo 60° compleanno, ripercorriamo uno dei momenti più significativi della carriera di Franco Baresi ovvero quando, pur di giocare nella finale dei Mondiali del 1994 contro il Brasile, strinse i denti scendendo in campo 25 giorni dopo l’intervento chirurgico al menisco.
A cura di Marco Beltrami
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Franco Baresi è uno dei giganti del calcio italiano. Quello che un tempo veniva chiamato affettuosamente "piscinin" dai suoi tifosi e che in campo è diventato poi uno dei difensori più forti di sempre, spegne oggi 60 candeline. Una vita per il pallone, quella del classe 1960 di Travagliato che ha indossato solo due maglie nella sua eccezionale carriera: quella del Milan, e quella della Nazionale. E dopo aver vinto tutto in rossonero, ha lasciato il segno anche in azzurro vincendo un Mondiale senza mai scendere in campo e sfiorandone un altro otto anni dopo, nel 1994 ,quando contro il Brasile, a Pasadena, riuscì comunque a rendersi protagonista di un'impresa leggendaria.

Franco Baresi compie 60 anni

Tutto il mondo del calcio rende omaggio a Franco Baresi, nel giorno del suo 60° compleanno. Quello che è considerato il “libero” per antonomasia è una vera e propria icona dello sport più bello del mondo, in cui ha lasciato un segno indelebile. Alle chiacchiere e anche all’immagine (dai capelli scompigliati a quella maglia sempre fuori dai pantaloncini), il centrale classe 1960 ha sempre preferito il lavoro e i fatti, come quando in campo con un tackle preciso riusciva a sradicare il pallone agli avversari, o con un anticipo perfetto lasciava sul posto li avversari, o come  quando alzava il braccio per segnalare un fuorigioco (qualcuno scherzosamente definì quel gesto come “cassazione”). Per raccontare la sua incredibile tempra forse basta raccontare quello che accadde in occasione dei Mondiali del 1994.

Baresi e l'impresa ai Mondiali del 1994. L'infortunio e il recupero lampo

Dopo aver vinto il Mondiale del 1982, da "Piscinin" senza mai scendere in campo, e il "doloroso" terzo posto di Italia '90, Franco Baresi era una delle stelle della Nazionale azzurra che prese parte alla rassegna iridata del 1994, in Usa. Come accadeva nel Milan, Franchino era il leader del reparto arretrato del ct Sacchi, che guidava alla perfezione come un direttore d'orchestra contando sul feeling con Costacurta, Maldini e Tassotti. In occasione del match della fase a gironi contro la Norvegia però qualcosa andò storto: rottura del menisco e la sensazione di un Mondiale finito sul più bello. Operazione in artroscopia inevitabile e azzurri già consapevoli di dover proseguire la cavalcata iridata senza il loro baluardo difensivo.

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Quando Baresi annullò Bebeto e Romario, e resistette stoicamente ai crampi

Nel frattempo però l'Italia, trascinata anche dalle perle di Baggio, continuò ad andare avanti, fino alla qualificazione alla finale contro il Brasile. 25 giorni dopo l'infortunio, ecco la sorpresa: Baresi c'è e può giocare. Tra l'incredulità dei compagni, il centrale rossonero con pochissimi allenamenti sulle gambe, venne schierato titolare anche per sopperire all'assenza del suo gemello Costacurta squalificato. In campo Franco giganteggiò, annullando letteralmente nei tempi regolamentari e nei supplementari Bebeto e soprattutto Romario, implacabile fino ad allora in area di rigore. Il capitano resistette in campo fino ai rigori, nonostante i crampi e un caldo afoso, dando prova di una statura eccezionale Non si tirò indietro anche in occasione dei penalty decisivi quando purtroppo il suo tentativo finì alto. L'immagine di Baresi in lacrime subito dopo l'errore è rimasta nella storia. Ma quel pallone calciato fuori non cancellò l'epica partita del difensore, capace di recuperare da un intervento al menisco in 25 giorni per la sua Italia. Quell'Italia che oggi gli dice "Buon compleanno capitano".

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