Focolaio Covid, Aston Villa in campo in FA Cup con la Primavera contro il Liverpool: 4-1 per i Reds

Il Covid-19 non ferma la FA Cup. Merito dell'Aston Villa che, nonostante avesse l'intera prima squadra in isolamento per lo scoppio di un focolaio di coronavirus tra i suoi tesserati, non ha voluto mancare alla sfida con il Liverpool di Jurgen Klopp valida per i 32esimi di finale della prestigiosa coppa nazionale inglese. I Villans infatti si sono presentati in campo con una formazione composta da 11 calciatori giovanissimi che hanno sfidato e tenuto testa per un tempo ai plurititolati Reds presentatisi al Villa Park con la formazione migliore imponendosi alla fine per 4-1.
L'Aston Villa infatti ha deciso che, nonostante il focolaio di Covid (chiuso il centro di allenamento con squadra e tecnici messi in isolamento a poche ore dall'inizio della gara), non avrebbe rinunciato alla sfida. E così i dirigenti della compagine di Birmingham hanno chiamato Mark Delaney, l'allenatore dell'Under 23, e lo hanno incaricato di imbastire una formazione per affrontare i Reds pescando dalle giovanili. Detto, fatto. I Villans si presentano al fischio d'inizio del match con un undici titolare composto da sette giocatori della Under 23 e quattro della Under 18.

I giovanissimi calciatori non hanno per nulla sfigurato riuscendo addirittura a tenere testa per un tempo al Liverpool passato in vantaggio al 4 minuto di gioco grazie alla rete di Sadio Mané raggiunto al 41′ grazie alla rete firmata dal 17enne Louie Barry che difficilmente dimenticherà questo giorno. Nella ripresa il maggior tasso tecnico degli avversari viene fuori (con Klopp che fa ricorso alla panchina mandando in campo anche Thiago Alcantara e Firmino) e nel giro di venti minuti chiude la pratica grazie ai gol di Wijnaldum, Mané e Salah che fissano il punteggio sul 4-1 finale e regalano il passaggio del turno al Liverpool. Al di là del risultato del campo però i veri vincitori sono i ragazzi dell'Aston Villa che scaraventati in campo contro la corazzata Reds hanno tenuto alto il nome della propria squadra che ha voluto dimostrare di essere più forte anche del Covid-19.
