Fiorentina polveriera, salta Pradè. Aveva detto: “Se qualcuno deve pagare, quel qualcuno sono io”

Daniele Pradè non è più il Direttore Sportivo della Fiorentina. A comunicarlo la stessa società viola a fronte dei pessimi risultati in campo dove la squadra non ha ancora vinto dopo 8 giornate di campionato e rimediato la pochezza di 4 punti in classifica, in piena zona retrocessione. Una situazione inaccettabile e inammissibile che ha scatenato la protesta dei tifosi tra slogan e striscioni contro la dirigenza. Che ha preso una decisione forte: rescindere il contratto con il proprio DS che già nel recente passato si era esposto prendendosi tutte le colpe e le responsabilità dell'attuale fallimento sportivo: "Se c'è qualcuno che dev'essere allontanato, quel qualcuno è il Direttore Sportivo. Quel qualcuno sono io".
La decisione della Fiorentina: a pagare per i pessimi risultati in campo è Daniele Pradè
La Fiorentina ha deciso di separarsi da Daniele Pradè, come primo atto ufficiale per dare una scossa ad un ambiento involuto su se stesso a tal punto da ritrovarsi a lottare per la zona retrocessione. Di comune accordo è stato interrotto nella mattinata di sanato 1 novembre, il rapporto professionale con l'oramai ex Direttore Sportivo: "La Società, a partire dal Presidente Rocco Commisso e sua moglie Catherine con il Direttore Generale Alessandro Ferrari, ringraziano sentitamente il Direttore per gli anni trascorsi insieme con passione e professionalità". Una nota formale che si è conclusa con la classica frase di rito rivolta a Pradè da parte di Commisso: "Auguriamo, con grande stima e affetto, tutto il meglio per il suo futuro".
Cosa aveva detto Pradè dopo il KO col Milan: "Il DS è il responsabile, il responsabile sono io"
A proposito di frasi, lo stesso Pradè non più tardi di una manciata di giorni addietro, proprio nel mezzo della bufera che sta avvolgendo la Fiorentina, aveva fatto il primo passo in tal senso, esponendosi in prima persona di fronte ai pessimi risultati del campo, pronto a ergersi a vittima sacrificale per salvaguardare tecnico, Stefano Pioli, e giocatori. Era il 18 ottobre, subito dopo il crollo con il Milan: "Di fronte a quanto sta accadendo" aveva detto nel post gara di San Siro, "se c’è una persona che deve dimettersi e pagare per quanto sta accadendo, quella persona sono io. E' il direttore sportivo a fare la squadra, le scelte di mercato e deve risponderne". Detto, fatto: dopo due settimane, ora il divorzio è ufficiale.
La contestazione dei tifosi: gli striscioni apparsi nella notte contro allenatore, squadra e società
A Firenze il clima è più che torrido e la scissione del contratto con Pradè non servirà a frenare la rabbia dei tifosi in mancanza di ulteriori risultati positivi in campo: "Società, giocatori, allenatore. La pazienza è finita, il tempo sta per scadere", "Siete la vergogna di questa città" e "Questa città non può più tollerare, squadra e società vi dovete svegliare". Queste le scritte apparse a firma Curva Fiesole, a fronte della contestazione oramai manifesta: contro il Lecce, a questo punto, varrà solo una cosa e nient'altro: il risultato.