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Fabiano Santacroce: “Del Piero mi diede una gomitata nello stomaco”. Lì ha capito chi era davvero

L’ex difensore Fabiano Santacroce racconta cosa accadde con Alex Del Piero durante un Brescia-Juventus in Serie B: un episodio che non può dimenticare e che gli fece capire chi fosse davvero il capitano bianconero.
A cura di Paolo Fiorenza
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Stagione 2006/2007 di Serie B, la Juventus retrocessa per lo scandalo di Calciopoli domina il campionato cadetto, risalendo subito nella massima serie – nonostante la penalizzazione di 9 punti – potendo contare su uno squadrone pieno di campioni tra cui Alessandro Del Piero. In quella Serie B c'è anche il Brescia, che termina sesto e poi manca la promozione perdendo nei playoff contro il Genoa. Le ‘Rondinelle' furono una delle quattro squadre che in quella stagione inflissero una sconfitta alla Juve, vincendo con un clamoroso 3-1 il match di ritorno al Rigamonti. Tra le loro file c'era anche un giovanissimo Fabiano Santacroce, promettentissimo difensore che poi avrebbe giocato con Napoli e Parma, indossando anche la maglia dell'Italia Under 21. L'ex calciatore, oggi procuratore, racconta cosa accadde quel giorno con Alex Del Piero e come quell'episodio gli fece capire realmente chi fosse il capitano bianconero.

Fabiano Santacroce restò spiazzato da quello che gli fece Alex Del Piero durante Brescia-Juventus in Serie B

"È stata una giornata pazzesca – ricorda Santacroce, all'epoca 20enne, al podcast ‘Centrocampo' – perché era una Juventus dove dentro c'erano persone che avevano vinto un Mondiale, avevano vinto tutto nella carriera, io ci giocavo alla PlayStation due-tre anni prima e poi mi sono ritrovato lì. È stato emozionante giocare, ma soprattutto sono riuscito a imparare qualcosa perché accadde un fatto che mi rimase impresso proprio tantissimo".

È il 10 marzo 2007, il Brescia batte la Juventus 3–1 in Serie B grazie a una tripletta di Matteo Serafini
È il 10 marzo 2007, il Brescia batte la Juventus 3–1 in Serie B grazie a una tripletta di Matteo Serafini

L'ex difensore nato in Brasile riavvolge il nastro e torna a quei concitati momenti in cui si trovò a dover marcare un mito come Del Piero: "C'era un calcio d'angolo e io in marcatura stavo su Del Piero, quindi già quando me l'aveva detto il mister prima della partita non potevo pensare ad altro. E allora mi ricordo questa situazione che io vado per marcare Del Piero, ovviamente stavo a 30 centimetri di distanza, cioè quasi non mi veniva neanche da toccarlo perché lo continuavo a guardare e mi dicevo ‘cavolo, è Del Piero, sto marcando io Del Piero'…".

Alex Del Piero con la fascia di capitano della Juve quel giorno al Rigamonti
Alex Del Piero con la fascia di capitano della Juve quel giorno al Rigamonti

La lezione imparata da Santacroce quel giorno: "Lì ho capito la fame che serve"

Il racconto di Santacroce prosegue: "Allora Camoranesi fa per battere il calcio d'angolo, prende la rincorsa, Del Piero mi si avvicina, mi dà una gomitata proprio nella bocca dello stomaco e poi si allontana. Si è preso due metri mentre io stavo piegato che mi tenevo la pancia e lì per lì mi sono arrabbiato tantissimo. Quindi dopo c'è stato parecchio ‘trash talking', l'avevo menato parecchio e però a fine partita mentre tornavo mi dicevo: ‘Cioè, tu pensa, questo ha appena vinto il Mondiale da protagonista, è uno dei giocatori più forti, è la Serie A, è un'icona del calcio italiano. Ma pur di riuscire a fare un gol in una partita di Serie B, dove hanno già vinto il campionato, non gliene frega nulla, si è avvicinato e a un ragazzino che neanche osava avvicinarsi, m'ha dato una gomitata per riuscire a prendersi quei due metri'. Quindi lì ho capito la fame che serve e che bisogna continuare ad avere per riuscire a stare a certi livelli".

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