Everton, Ancelotti e i calciatori tagliano l’ingaggio per pagare gli stipendi ai dipendenti

Un bel gesto da parte di Carlo Ancelotti e dei calciatori dell'Everton in un momento molto delicato per la vita pubblica e sociale dell'Inghilterra a causa dell'impatto devastante della pandemia da Covid-19. La crisi economica provocata dal periodo di lockdown e le misure di contenimento per la diffusione dei contagi che hanno portato al blocco totale dell'attività agonistica hanno avuto ripercussioni anche sui conti della società. Ecco perché staff tecnico e squadra hanno deciso di rinunciare a parte degli ingaggi relativi ai mesi di stop pur di aiutare i dipendenti dei ‘Toffees' e garantire che fossero pagati i loro stipendi.
Il taglio degli stipendi per aiutare i dipendenti
A comunicare la notizia è stato l’amministratore delegato del club, Denise Barrett-Baxendale, che, in un messaggio spedito ai tifosi dell’Everton attraverso la posta elettronica, ha spiegato come la scelta da parte di allenatore e calciatori sia stata volontaria e che il taglio accettato sia in media del 30% con punte in alcuni casi anche del 50%.
Questa straordinaria dimostrazione di unità ha permesso al club di pagare interamente gli stipendi di tutti i dipendenti – ha ammesso l'ad dell'Everton – ha permesso al club di continuare a pagare il suo personale a tempo determinato, dall’inizio della quarantena dello scorso 13 marzo.
I tifosi rinunciano al rimborso dell'abbonamento
C'è ancora un altro episodio degno di menzione al riguardo. Una parte delle somme risparmiate, infatti, è stata utilizzata dall'Everton anche per finanziare la campagna "Blue Family" attraverso la quale il club fornisce aiuto e sostegno alle persone più deboli della comunità. All’iniziativa hanno aderito anche i sostenitori rinunciando al rimborso dell'abbonamento e donato il ricavato (400 mila dollari) al fondo istituito per beneficenza.