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Donnarumma piange Seid Visin, suo compagno al Milan: “Non posso dimenticare il suo sorriso”

Seid Visin, trovato morto a 20 anni nella propria abitazione a Nocera Inferiore, aveva condiviso i medesimi sogni di Gigio Donnarumma. Entrambi militavano nelle giovanili del Milan e frequentavano il convitto rossonero, il portiere della Nazionale adesso lo piange con parole commosse: “Un amico, un ragazzo come me”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Gigio Donnarumma ce l'ha fatta, il suo sogno di bambino è diventato la sua carriera da calciatore professionista affermato, che tra pochi giorni difenderà la porta dell'Italia agli Europei. Un destino diverso da molti altri, che quel sogno hanno dovuto ripiegarlo nel cassetto. Ci aveva rinunciato anche Seid Visin, dopo aver militato nelle giovanili del Milan proprio assieme a Donnarumma tra il 2014 e il 2016.

Il ragazzo originario dell'Etiopia ed adottato da una famiglia di Nocera Inferiore aveva provato a riscrivere la sua vita dopo l'illusione del pallone, ma si è trovato di fronte un muro di cattiveria intrisa di razzismo che lo ha schiacciato, fino alla tragica fine di ieri.

Non aveva ancora 21 anni Seid, sensibilità ed intelligenza superiori come ricordano ora attoniti dal Milan. Donnarumma in quegli anni aveva condiviso il convitto rossonero con lui e adesso lo piange con parole commosse rilasciate all'Ansa: "Ho conosciuto Seid appena arrivato a Milano, vivevamo insieme in convitto, sono passati alcuni anni ma non posso e non voglio dimenticare quel suo sorriso incredibile, quella sua gioia di vivere. Abbiamo affrontato insieme tutte le difficoltà di chi a 14 anni lascia la propria famiglia e la propria casa per inseguire un sogno. Negli ultimi anni ci eravamo persi di vista ma questa notizia mi colpisce profondamente. Per me era un amico, un ragazzo come me. In questo momento cosi drammatico mi stringo alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposi in pace".

Alle frasi del portiere stabiese, di un anno più grande di Seid Visin, fanno eco le parole di cordoglio che arrivano via via dal mondo del calcio ma anche dalla politica. Troppo tardi per evitare la tragedia del ragazzo di Nocera: occorre sradicare una volta per tutte parole e comportamenti razzisti che possono generare ferite devastanti.

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