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Donadoni e il Coronavirus in Cina: “Otto ore di controlli, isolamento totale per tutti”

L’ex ct della Nazionale, oggi tecnico dello Shenzen ha raccontato la sua esperienza in Cina ai tempi del Coronavirus: “Controlli per tutti, di 8 ore: ci hanno chiesto chi abbiamo visto, dove siamo stati cosa abbiamo fatto negli ultimi mesi. E poi siamo finiti in isolamento, totale. Ma adesso la gente è tornata in strada e forse ad aprile si tornerà a giocare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Roberto Donadoni, come altri italiani in Asia, sta vivendo in modo particolare questo momento di emergenza generale. L'ex ct azzurro, oggi allenatore dello Shenzen ha raccontato in esclusiva al Corsera come ha reagito la Cina alla pandemia da Covid-19 e quali siano state le condizioni in cui si è trovato e come sia adesso la situazione. Tanti controlli, massima sicurezza, protocolli rigidi e ora il Paese sta uscendo dal contagio. Una iter lungo e ricco di sacrifici per tutti, ma che ha permesso di percorrere la strada virtuosa che sta riportando la popolazione alla normalità.

Il ritorno alla normalità: campionato forse ad aprile

"Si dice che possiamo tornare a giocare ad aprile". E' questa la notizia che più fa rallegrare Donadoni, uomo di calcio, una volta compreso che la salute di tutti è oramai fuori pericolo. L'obbligo è tornare alla normalità il prima possibile per rifare fiducia e serenità: "Ho rivisto la gente nelle strade, ho visto che sono tornati a camminare, a fare le cose di sempre. Le mascherine? Fa parte della cultura di questi Paesi, se prima erano in tanti ad averla adesso ce l'hanno tutti".

Visita di 8 ore e isolamento totale per 14 giorni

I momenti difficili non sono mancati, soprattutto per uno straniero in Cina di questi tempi, con l'allerta ai massimi storici e una burocrazia rigidissima per gestire la situazione sanitaria: "Ognuno deve stare isolato, singolarmente per 14 giorni dopo aver subito un controllo più che accurato. Otto ore di visita tra domande, moduli, richiesta di sapere tutto ciò che abbiamo fatto o incontrato negli ultimi mesi. Non è facile ma necessario".

Allenamenti separati, in orari diversi

Per Donadoni e i suoi giocatori, il tunnel sembra quasi finito: "Soprattutto per i più giovani non è facile seguire le rigidissime regole che ci sono qui, non viene lasciato nulla al caso. Ci sono degli specialisti che controllano tutto. Poi non sarà finita, la normalità si troverà piano piano. Abbiamo un programma preciso, con allenamenti singoli, separati e a orari diversi, nessun contatto fino alla fine".

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