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Di Cesare parla col cuore ai compagni e si commuove prima del play-out del Bari: un discorso da vero capitano

Di Cesare parla ai compagni e si commuove prima del play-out del Bari: un discorso da vero capitano nelle ore precedenti alla vittoria con la Ternana, che ha permesso ai pugliesi di centrare la salvezza e restare in Serie B.
A cura di Vito Lamorte
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Valerio Di Cesare è stato l'anima del Bari dell'ultimo periodo e da vero capitano ha trascinato la sua squadra ad una salvezza che sembrava impossibile. Il difensore ha messo a segno il primo gol nella vittoria per 3-0 alla Ternana che ha permesso ai Galletti di restare in Serie B ed è stato uno dei veri leader, tecnici ed emotivi, della partita di ritorno del play-out allo stadio Liberati.

Nelle ore successive alla partita la società biancorossa ha publicato sulle pagine social il video del discorso che Valerio Di Cesare ha fatto ai suoi compagni prima della partita decisiva della stagione: "Ogni volta che faccio un discorso mi viene da piangere. È stato un anno terribile. Siamo arrivati all'ultima partita, diamo tutto quello che abbiamo, ma non perché sia il mio compleanno o la mia ultima partita, fatelo per voi stessi e perché va fatto. Dobbiamo uscire dal campo, all'ultimo minuto, senza rimpianti e certi di aver dato tutto".

Di Cesare si commuove mentre parla ai compagni prima della partita

Valerio Di Cesare non ha fatto un discorso pochi minuti prima della partita ma l'ha fatto con tutta la squadra a tavola, a distanza di qualche ora dal match contro la Ternana: il capitano era a capotavola e all'inizio del suo intervento si è commosso ma poi è riuscito ad andare avanti con concetti chiaro e un linguaggio molto semplice che sono stati molto apprezzati sia dai compagni che dai tifosi che l'hanno ascoltato a distanza di qualche ora.

Di Cesare si ritira dopo aver salvato il Bari?

Il difensore ha compiuto ieri 41 anni e nelle scorse settimane si è parlato di un possibile ritiro e dopo la partita si è espresso così: "Non voglio farmi prendere dall'entusiasmo. Adesso non mi interessa, la cosa più importante era la salvezza del Bari, perché stavamo rischiando di buttare via sei anni di lavoro. Voglio pensarci bene e parlare con la società, anche loro possono ritenermi più adatto dentro o fuori dal campo. Ho 41 anni e un fuoco dentro che ancora non mi passa, quest'anno non mi sono potuto preparare e goduto niente. Se dovessi smettere spero di salutare in modo degno".

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