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Di Canio ha un’idea sulla crisi del Napoli, è il paradosso di Conte: “Entra nella testa dei giocatori”

Paolo Di Canio analizza la crisi del Napoli dopo la sconfitta con il Bologna: per l’ex attaccante il calo degli azzurri dipende sia dai big sottotono, come Anguissa e McTominay, sia dalle parole “troppo negative” di Antonio Conte che rischiano di influenzare la squadra.
A cura di Marco Beltrami
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Cosa succede al Napoli? Brutta battuta d'arresto per la squadra campione d'Italia in casa dell'ormai non più sorprendente Bologna di Italiano. Paolo Di Canio, a caldo, ha sottolineato quelle che a suo dire potrebbero essere due possibili cause del rendimento altalenante degli azzurri in questo avvio di stagione. Una riguarda i giocatori e l'altra l'allenatore, per quello che potrebbe essere considerato quasi un paradosso.

Paolo Di Canio e la teoria sul Napoli dopo la sconfitta con il Bologna

L'ex attaccante di Lazio, Juve, Napoli, Milan e West Ham, oggi opinionista Sky, ha evidenziato il peso delle parole di Antonio Conte. Tutti conoscono infatti quanto sia bravo l'allenatore a motivare i suoi calciatori e a prepararli nel migliore dei modi. Chissà, dunque, che questa volta invece il salentino, che ha a più riprese fatto riferimento alla possibile stagione difficile, non sia stato “persuasivo” in negativo.

Di Canio ha spiegato: "Questo Napoli, come dice sempre Antonio, sta diventando quello che aveva detto lui: ‘sarà una stagione difficile’. Però io non vorrei che lui, siccome è tanto bravo a far entrare concetti, principi e determinazione nel credere nel risultato finale ai suoi giocatori, anche quando fa questo continuo tam tam però negativo, finisca per farlo entrare nella testa dei giocatori".

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Il paradosso di Antonio Conte secondo Di Canio

Quella che è stata sempre un'arma di Conte potrebbe essere diventata un vero e proprio boomerang: "Lui è bravo a far questo: probabilmente le sue parole entrano anche quando dice cose negative, non proprio piene di vigore o fiducia. Perché lo sta dicendo da troppo tempo. Si arrabbia, perché diciamo che lo critichiamo, ma loro sono primi, e allora dice: ‘ci criticate comunque’. Però sarà comunque una stagione difficile. ‘Ve l’avevo detto, ve l’avevo detto, ve l’avevo detto’… e questo può entrare nella testa dei giocatori".

E a proposito dei calciatori, chi sta tradendo un po' il Napoli per Di Canio sono i big della squadra: "Non brillano i giocatori, quelli devastanti fisicamente come Anguissa, che aveva iniziato bene la stagione, ma nelle ultime partite non stanno avendo quel rendimento. Soprattutto se pensiamo alla fisicità di McTominay. Ma il doppio impegno è questo: d’altronde sono giocatori che non hanno un’esperienza decennale a grandi livelli, giocando sempre da titolari in grandi squadre, per cui non hanno ancora assimilato quella abitudine del ‘ogni tre giorni gioco al 200%, al 300%, e non ho problemi perché so gestirmi’".

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