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Cutrone: “Ho avuto molta paura, ora sto bene e voglio tornare a giocare”

L’attaccante della Fiorentina aveva contratto il Coronavirus, adesso sta bene e in un’intervista ha raccontato il suo percorso. Cutrone vuole tornare a giocare, ma questa non è la sua priorità: “Ho avuto tanta paura, non solo per me. Il club mi è stato vicino. Vogliamo tornare in campo, ma la priorità è la salute”.
A cura di Alessio Morra
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La Fiorentina è stata una delle società più colpite dal Coronavirus. Il presidente Rocco Commisso nei giorni scorsi aveva detto che tra calciatori, staff e dipendenti c'erano stati una decina di contagiati, tra questi anche Vlahovic, Pezzella e Cutrone. L'ex attaccante del Milan in un'intervista ha detto di aver avuto molta paura e ha ringraziato la società viola.

Vogliamo tornare in campo, ma è necessario pensare alla salute

Ha giocato in Premier League con il Wolverhampton Cutrone, che in Inghilterra è molto conosciuto e anche per questo ha rilasciato un'intervista al ‘Sun' in cui ha detto che tutti i calciatori della Fiorentina non vedono l'ora di tornare a giocare, ma la priorità in questo momento va data alla salute:

In questo momento è necessario pensare alla salute, nonostante la nostra grande voglia di tornare in campo, anche se aspettiamo le decisioni delle istituzioni.

Il Coronavirus è subdolo e fa paura

Ha parlato del suo percorso il giovane bomber, che dichiara candidamente di aver avuto molta paura quando ha scoperto di essere contagiato, non solo per sé stesso. Poi quando l'ultimo tampone è stato positivo Cutrone è tornato a sorridere. L'attaccante della Fiorentina ha voluto ringraziare lo staff sanitario e il presidente Commisso:

Non posso dire di non aver avuto paura. Il Coronavirus è subdolo e nessuno lo conosceva, quindi all'inizio ero molto preoccupato per me e per chiunque mi era stato vicino. Poi man mano le cose sono migliorate e ho iniziato ad essere un po' più tranquillo. Il vero sollievo c'è stato quando il tampone è risultato negativo, solo allora mi sono tolto dalle spalle quel peso che sentivo. Un periodo difficile che ho superato grazie al sostegno della mia famiglia. Anche il presidente Commisso ci è stato molto vicino, così come tutta la dirigenza e i compagni. Il dottor Pengue e lo staff sanitario viola si sono sempre informati sul mio stato di salute, dandomi un sostegno incredibile.

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