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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Cristiano Ronaldo dai pm per rispondere sulla manovra stipendi: hanno pronte 47 domande, una sola è quella chiave

La possibile deposizione di CR7 davanti agli inquirenti rischia di aggravare la posizione della Juventus. Il calciatore vuol sapere che fine abbiano fatto i 19 milioni che ancora vanta ma dovrà fornire spiegazioni convincenti su quella “carta che doveva restare segreta”.
A cura di Maurizio De Santis
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Cristiano Ronaldo potrebbe essere ascoltato dai pm di Torino nelle prossime settimane.
Cristiano Ronaldo potrebbe essere ascoltato dai pm di Torino nelle prossime settimane.
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Una sola risposta a una sola domanda, non è poi così difficile ipotizzarla alla luce di quanto emerso finora: potrebbe essere "è questa la scrittura privata che le hanno chiesto di firmare?". Se Cristiano Ronaldo dirà di sì, riconoscendo quel documento, allora per gli inquirenti dell'inchiesta Prisma (e, di riflesso, per la Procura Figc) sarà come spalancare le porte per l'inferno della Juventus e spingerla più in basso.

Avevano pronti per lui 47 quesiti, a cominciare dalle modifiche sul suo trattamento economico riferibili ai due esercizi finiti sotto la lente (2019-2020 e 2020-2021). Non glieli hanno mai potuti sottoporre (nemmeno a distanza) complici lo strappo del calciatore con il Manchester United e il volo in Qatar per giocare i Mondiali con il Portogallo.

Ma adesso le cose sono cambiate e sono maturi anche i presupposti per una rogatoria internazionale, fissare tempi e termini del "colloquio", convocarlo a deporre fissando una data. Lo stesso giocatore vuole sapere che fine hanno fatto quei soldi che gli sarebbero stati garantiti. Erano a corredo di un'operazione che gli sarebbe stata presentata come regolare e lui avrebbe recepito in buona fede (potrebbe essere questa la strategia difensiva per salvaguardare se stesso).

La "side letter" relativa al presunto accordo tra la Juventus e CR7.
La "side letter" relativa al presunto accordo tra la Juventus e CR7.

Niente che i magistrati non abbiano già ricostruito negli incartamenti incrociando le intercettazioni con le testimonianze rese da altri calciatori (alcuni, come Mattia De Sciglio e Matthijs de Ligt esibirono anche gli screen dei messaggi nella chat privata dei bianconeri scritti dal capitano, Giorgio Chiellini) ma la sua deposizione potrebbe rappresentare una prova ulteriore a conferma della cosiddetta "opacità gestionale" che va dalle plusvalenze fittizie fino alle manovre stipendi (nello specifico, relativa al periodo 2020-2021).

Cosa ci fosse scritto in quella "side letter" è noto: i bianconeri avrebbero corrisposto all'ex Real Madrid la somma che gli spettava da contratto anche in caso di trasferimento in un altro club. Non c'è traccia, però, né di passaggio di denaro né quella scrittura è mai stata depositata agli atti in Lega. In calce a quel documento, che sarebbe dovuto restare segreto e nascosto al sicuro, c'era la firma dell'ex direttore sportivo, Fabio Paratici, ma non quella di CR7.

La "carta Ronaldo" pubblicata in esclusiva dal Corriere della Sera nei giorni scorsi.
La "carta Ronaldo" pubblicata in esclusiva dal Corriere della Sera nei giorni scorsi.

Avesse messo nero su bianco, oggi il suo nome figurerebbe accanto a quello dei compagni di squadra che rischiano multe pesanti e una squalifica altrettanto dolorosa. Ma dovrà comunque essere abbastanza convincente per dare forza alla propria tesi di velata innocenza perché esigere quell'importo non lo mette al riparo dal rischio di subire una sanzione sportiva.

L’accusa della Procura, la contestazione fatta alla società, è di false comunicazioni sociali per avere "omesso di esporre gli effetti di una scrittura privata". Ovvero di non avere iscritto a bilancio come previsione di spesa futura un impegno preso con la manovra stipendi. "La società ha contabilizzato le modifiche e le integrazioni in coerenza con la loro progressiva definizione e nel rispetto della disciplina contabile di riferimento", è la posizione della Juventus.

Servirà dell'altro per smontare il dossier degli inquirenti. E sul capo, dopo la penalizzazione che ha stravolto la classifica, c'è un'altra spada di Damocle che pende, l'inchiesta della Procura federale. Il comma 3 dell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva spiega perché si profilino ulteriori provvedimenti punitivi: "La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica".

Cosa vuol dire? Che per la Juve la carta Ronaldo, la sua deposizione, l'esigibilità del credito di 19 milioni di euro che il portoghese vanta potrebbero essere devastanti scatenando un terremoto anche sull'intero campionato oltre che sul futuro del club (con la retrocessione). Ma con una certezza: alla somma da corrispondere all'ex dello United potrebbero aggiungersi quasi 60 milioni di ammenda. Un brutto colpo, l'ennesimo.

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