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Costacurta fa a pezzi Acerbi: “I compagni avevano bisogno di lui e cosa fa? Dice no per orgoglio?”

Billy Costacurta distrugge Francesco Acerbi per il rifiuto alla convocazione dell’Italia: “Non ha avuto rispetto per i compagni di squadra. Avevano bisogno di lui”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Alessandro ‘Billy' Costacurta non usa giri di parole per distruggere Francesco Acerbi, parlando non da difensore centrale a difensore centrale, ma facendolo sul piano umano, come persona. Il 59enne ex pilastro del grande Milan e dell'Italia non riesce ad accettare il rifiuto fatto dal calciatore dell'Inter alla convocazione di Luciano Spalletti prima del match poi perso in maniera disastrosa dalla Nazionale azzurra contro la Norvegia. Un atto che Costacurta commenta con durezza: "Acerbi non ha avuto rispetto per i compagni di squadra. Avevano bisogno di lui. La squadra aveva bisogno di lui! Lo sai, no? E tu che fai? Dici di no per una questione di orgoglio? Ma che cosa fai?".

Francesco Acerbi è negli Stati Uniti per giocare il Mondiale per Club con l’Inter
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Costacurta durissimo con Acerbi per il suo rifiuto all'Italia: "Ma come? Noi tremavamo prima delle convocazioni"

Un vero e proprio tradimento insomma, sia verso la Nazionale che verso i compagni con cui in passato aveva condiviso lo spogliatoio. Qualcosa di inammissibile per uno col vissuto di Billy: "Per me la maglia azzurra ha rappresentato i momenti più belli della mia vita da calciatore. I tempi sono cambiati. Non capisco la scelta di Acerbi. Ma come? Noi tremavamo prima delle convocazioni. Quando non sono stato più convocato dopo il mondiale del '98 sono stato davvero male. Se mi sono arrabbiato con Zoff? Ho compreso la scelta. Ma sono stato molto male".

Nell'intervista rilasciata a ‘Il Giornale', il vincitore di 7 Scudetti e 5 Champions League racconta la sua fedeltà assoluta al Milan (ci ha giocato per 20 anni, fino al suo ritiro nel 2007 a 41 anni), spiegando che un rimpianto per averla mantenuta gli è rimasto: "A 35 anni ho avuto un'offerta da una squadra americana. Era un'occasione. L'ho rifiutata. Perché l'ho fatto? Tutti dicevano: bravo, sei stato un grande, sei attaccato al Milan, tutta la carriera al Milan… Invece è solo che volevo restare nella mia Milano, coi miei amici, con la mia famiglia, la mia fidanzata, i miei compagni di squadra: la mia comfort zone. Ne sono pentito, è un mio rimpianto. Avrei fatto un'esperienza importante, sarei una persona diversa da quello che sono. Forse migliore. Dopo ho vinto altre due Champions League? Vincerne cinque o vincerne tre non cambia molto".

Billy Costacurta oggi è opinionista per Sky Sport
Billy Costacurta oggi è opinionista per Sky Sport

Costacurta oggi vede un mondo molto diverso da quello che lo ha visto giocare a calcio da professionista ad altissimo livello: "Una qualità che mi riconosco è la lealtà. Il senso di appartenenza è un bisogno di lealtà, di rispetto. Ora i tempi sono cambiati e quel senso di appartenenza si è perso. Non è colpa di nessuno. È la società che è cambiata".

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