Coronavirus, la Premier League non si ferma e gioca a porte aperte

Per il momento la Premier League non si ferma e se non ci saranno novità ulteriori nel prossimo weekend le partite di campionato continueranno a giocarsi a porte aperte. Certezze assolute non ce ne sono, perché si dice che domani la Uefa possa decidere di sospendere ogni attività nei campionati del Vecchio Continente. Ma il governo inglese ha deciso di non adottare le stesse procedere di quello italiano e di quello spagnolo che hanno sospeso rispettivamente la Serie A e la Liga.
Le parole del Premier inglese Boris Johnson
Ufficialmente per il futuro non cambia nulla nel calcio inglese: non sono previsti rinvii nel calendario (al di là del rinvio di Arsenal-Manchester City di mercoledì scorso) né partite a porte chiuse né per le partite della Premier League né per i campionati minori, dalla Championship in giù. Le dichiarazioni di Johnson:
Stiamo valutando la possibilità di vietare i principali eventi, anche sportivi. Alla luce dell'evidenza scientifica, possiamo dire che finora avrebbe avuto un impatto limitato nella trasmissione del virus. Ma la situazione potrebbe cambiare presto.
Sospetti al Leicester e al Chelsea
Dunque si giocherà sabato, domenica e lunedì in Inghilterra, ma i dubbi permangono e non è così scontato l'ingresso in campo dei calciatori della Premier League. Il Leicester, la prima a giocare sabato in casa del Watford, oggi ha fatto sapere che tre calciatori hanno avuto, nei giorni scorsi, alcuni sintomi del Coronavirus, e ora sono stati messi tutti in isolamento. Mentre oggi il Chelsea non si è allenato, perché una persona molto vicina alla squadra ha accusato tosse secca e febbre, i sintomi del Coronavirus. Il club ha deciso di non far andare i calciatori a Cobham, stesso destino per il tecnico Lampard e per il suo staff. Nella giornata di venerdì potrebbero esserci delle novità e ci potrebbe essere lo stop.