Coronavirus, il racconto di Rakitic: “A Napoli capii cosa stava per succedere”

Tutto il mondo è paese, nei giorni del Covid-19. L'Italia è stata la prima nazione europea interessata dall'emergenza Coronavirus, prima che la pandemia diventasse una dura realtà da affrontare in tutto il continente. Anche in Spagna, dove da anni gioca Ivan Rakitic, centrocampista croato in forza al Barcellona.
Sui canali social del Barça, Rakitic ha raccontato la sua vita ai tempi del coronavirus, fatta – anche in Spagna – di giornate passate in casa per ridurre i rischi di contagio. Sul tema, il giocatore, ha raccontato di essersi fatto un'idea già ai tempi della trasferta in Italia per affrontare il Napoli in Champions League. I giocatori del Barcellona, in quell'occasione, furono sottoposti a misure di sicurezza particolari, come la scansione con i termoscanner all'arrivo in aeroporto.
"Ricordo molto bene la trasferta a Napoli per la Champions League, era appena iniziata l'emergenza in Italia. Dissi al medico che non vedevo bene la situazione, sarebbe diventata qualcosa di molto più grande. Ora dobbiamo solo restare tutti uniti".
Proprio l'esperienza in terra partenopea gli è servita per preparasi all'emergenza che ha interessato la Spagna. Rakitic ha raccontato di essersi portato avanti anche con il rifornimento di beni di prima necessità.
"Sto uscendo solo per buttare la spazzatura, ho i rifiuti a 50 metri di distanza e sono gli unici che ho fatto per strada. Da Napoli mi stavo già preparando per tutto questo, mi sono portato avanti con la spesa".
Le giornate di un calciatore, in questi giorni, prevedono lunghe sedute di allenamento individuale per mantenersi in forma.
"Ho una palestra a casa. Ci alleniamo con mia moglie tutti i giorni, alcuni giorni al mattino e al pomeriggio. Anche le mie figlie si divertono. Abbiamo allestito una sala giochi in palestra e possono giocare mentre noi ci alleniamo. Raramente ci siamo sentiti così allenati".