Conte attacca ancora Marotta: “Spero che certe lamentale non condizionino Rocchi e gli arbitri”

Antonio Conte preferisce non parlare direttamente del calcio di rigore assegnato al Lecce col VAR, dopo una lunga revisione tra check in cabina di regia e poi al monitor in campo da parte dell'arbitro, Collu. "Stiamo zitti ma non siamo scemi", ci tiene a precisare prima di fare riferimento – sia pure senza farne il nome, ma era chiaro di chi stesse parlando – al presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta, che in diretta tv aveva protestato per le circostanze del penalty concesso agli azzurri al Maradona. "Penso che sia giusto che siate voi a giudicare cosa è successo – dice in conferenza stampa dopo la partita –. Non è giusto venire qui e lamentarmi. Sono trascorsi troppi pochi giorni da quanto accaduto contro l'Inter con comportamenti da parte di altri".
Altra stoccata a Marotta: "Se qualcuno voleva mandare messaggi…"
Il tecnico salentino non tira indietro la mano. Anzi, la tiene alta e in guardia anche dopo il successo a Lecce (gol di Anguissa). La scuote e spazza via le polemiche che hanno accompagnato il post partita avvelenato, furibondo, scandito dalle interpretazioni sul contatto tra Mkhitaryan e Di Lorenzo, dai giudizi su Mariani, sul suo assistente, Bindoni, e sul ruolo del VAR in quel frangente. Conte annusa l'aria che tira, sa come vanno certe cose e chiarisce il concetto. La priorità è preservare la squadra dalle pressioni e dal tentativo esterno di condizionarne in qualche modo il cammino in cammino in campionato.

"Noi restiamo sereni – ha aggiunto – sperando che certe lamentele poi non finiscano col condizionare Rocchi (il designatore, ndr) e la classe arbitrale". Non è finita qui, l'ultima frase è una stoccata rivolta a Marotta, ex suoi dirigente ai tempi della Juventus e poi dell'Inter. Lo aveva attaccato già sabato scorso, censurando il suo atteggiamento. Lo ha fatto di nuovo a Lecce tirando in ballo il metodo del due pesi e due misure. "Dipende da chi arrivano le lamentele… se arrivano da XY si fa finta di niente poi se arrivano i presidenti si pensa di dare un indirizzo importante. Siamo sereni e tranquilli, ma non siamo scemi e questo deve essere chiaro. Se qualcuno voleva mandare messaggi particolari… eh… non va bene".
Costacurta sul penalty dato al Lecce: "Un rigorino"
Billy Costacurta a Sky Sport ha commentato l'episodio del calcio di rigore concesso al Lecce (e poi fallito da Camarda) per un tocco di mano di Juan Jesus: "Quello fischiato contro il Napoli è il classico rigorino – le parole dell'ex difensore del Milan e della Nazionale -. Dalle immagini si vede che Juan Jesus ha il gomito appoggiato sul corpo. Un rigore che non è da dare. So che oggi c'è la possibilità che possa essere dato, ma anche a rivederlo al VAR penso che quello non sia fallo da rigore".