Com’è andato l’esordio di Davide Ancelotti sulla panchina del Botafogo: c’è un dato da incubo

Non è andata benissimo la prima partita ufficiale di Davide Ancelotti sulla panchina del Botafogo. La sua avventura da allenatore, la prima di tutta la carriera senza papà Carlo, comincia con il pareggio contro Vitória bagnato dalla sfortuna: gli avversari sono in zona retrocessione ma oltre 20 tiri non sono bastati per schiodare la partita dallo 0-0, tanto che il migliore in campo alla fine è stato il portiere Lucas Arcanjo, autore di almeno 7 parate provvidenziali. Il giovane tecnico avrebbe voluto battezzare questa esperienza con una vittoria, ma sa bene che per ottenere risultati serve pazienza e duro lavoro, modus operandi che negli anni ha assimilato grazie a Re Carlo.
È lui che chiama dopo ogni partita e sicuramente si saranno sentiti anche dopo questo esordio amaro per scambiarsi consigli e trucchi del mestiere. Tutti sono rimasti a bocca aperta nel sentire Davide parlare un portoghese fluente che ha incantato stampa e tifosi, e anche la conferenza stampa post partita è stata brillante e puntuale, con un pizzico di umorismo che ha fatto pesare meno la mala sorte della sua squadra.
L'esordio sfortunato di Ancelotti al Botafogo
Lo 0-0 è un risultato che va strettissimo al Botafogo, penalizzato secondo i tifosi anche da un arbitraggio non all'altezza. Oltre 20 tiri e tre pali colpiti per non segnare neanche un gol, una statistica che verrà presa in analisi dal nuovo allenatore e da tutto il suo team. In realtà Ancelotti ha esordito in panchina contro il Vitória ma era già tesserato quando il Botafogo ha vinto il derby di Rio contro il Vasco da Gama qualche giorno fa: la sua squadra era già passata alla difesa a 4 (che al momento rappresenta il cambiamento più grande della sua gestione) ma l'allenatore non era ancora stato regolarizzato nel Bollettino Informativo Quotidiano della CBF.
Dunque la prima partita ufficiale è stata proprio il pareggio deludente di questa notte, anche se il giovane allenatore non è apparso turbato in conferenza stampa: "È stata una giornata che non dimenticherò mai, sono tranquillo e felice Avrei voluto vincere, ma nel calcio non si vince sempre". Poi si lascia andare a una battuta sulla scaramanzia che lo accompagna, ridendo con tutta la sala stampa: "Mi cambierò d'abito per vincere. Non lo so, vedremo. Cercherò di fare qualcosa per la prossima partita".