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Claudio Ranieri alla Sampdoria: è la 18esima esperienza in panchina tra club e nazionali

La notizia era nell’aria ma poche ore fa è arrivata l’ufficialità: Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Sampdoria. Per l’allenatore testaccino si tratta della 17esima esperienza lavorativa con i club in carriera, la 18esima se prendiamo in considerazione anche la parentesi, poco fortunata, con la nazionale greca. Ranieri è un vero e proprio esempio di professionalità e non è un caso che, ormai, per tutti è “Sir Claudio”.
A cura di Vito Lamorte
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La notizia era nell'aria ma poche ore fa è arrivata l'ufficialità: Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Sampdoria. Il tecnico romano si è legato con il club ligure un contratto fino al giugno del 2021 e uno stipendio di circa 1,2 milioni di euro a stagione, cifra che potrebbe toccare i 2 milioni di euro per l'esperienza in blucerchiato. Curiosamente Claudio Ranieri succede a Eusebio Di Francesco per la seconda volta consecutiva perché ciò era già avvenuto nella scorsa stagione sulla panchina della Roma.

Per l'allenatore testaccino si tratta della 17esima esperienza lavorativa con i club in carriera, la 18esima se prendiamo in considerazione anche la parentesi, poco fortunata, con la nazionale greca. Ranieri è un vero e proprio esempio di professionalità e non è un caso che ormai per tutti è "Sir Claudio".

Gli inizi e la Coppa Italia a Firenze

La carriera da allenatore di Ranieri iniziò con il Vigor Lamezia nel 1986 e la Puteolana in Serie C1 ma si cominciò a far parlare del tecnico romano, in maniera un po' più costante, due anni dopo, quando a Cagliari conquistò la Coppia Italia di Serie C e portò il club sardo in Serie A nel giro di due anni. Nel 1991 arrivò la chiamata del Napoli, dove ottenne una qualificazione in Coppa UEFA, ma l'anno successivo non sfuggì all'esonero dopo la sconfitta in campionato 5-1 contro il Milan.

Nel 1993, ecco la Fiorentina, appena retrocessa in Serie B: Ranieri centrò subito la promozione e l'anno dopo centrò il decimo posto in Serie A ma l'apice della sua esperienza viola fu la vittoria della Coppa Italia nel 1996 e quella in Supercoppa Italiana in casa del Milan. Con il club toscano raggiunse anche la semifinale di Coppa delle Coppe, ma l'ostacolo Barcellona non venne superato.

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L'avventura in Spagna e Inghilterra

Nel settembre 1997 decise di accettare la proposta della società spagnola del Valencia e la prima stagione si concluse in nona posizione, conquistando un posto in Coppa Intertoto 1998 (vinta in finale con l'Austria Salisburgo) e l'anno successivo si qualificò per la Champions League. Nel 1999, Ranieri passò per otto mesi all'Atletico Madrid, con scarsi risultati, prima di andare in Inghilterra alla guida del Chelsea. Con il club londinese raggiunse la semifinale in Champions League 2003-2004 e un secondo posto in Premier League ma con l'arrivo di Roman Abramovic venne sostituito da José Mourinho. Il tecnico romano tornò a Valencia nel giugno 2004, dove fece in tempo a vincere  la Supercoppa Europea prima dell'esonero del febbraio 2005, in seguito all'eliminazione dalla Coppa UEFA da parte della Steaua Bucarest.

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Il ritorno in Italia e lo scudetto sfiorato

Tornò ad allenare in Italia nel febbraio 2007, quando accettò di sostituire Stefano Pioli alla guida del Parma, e portò i ducali ad una salvezza miracolosa totalizzando in campionato 27 punti in 16 partite. Nel giugno dello stesso anno firmò con la Juventus, con cui conquistò il terzo posto nel campionato 2007-2008 dietro a Inter e Milan ma venne esonerato l'anno successivo a favore di Ciro Ferrara a due giornate dalla fine del torneo.

Il 2 settembre del 2009 venne chiamato dalla Roma per sostituire Luciano Spalletti e sfiorò il titolo, chiudendo il campionato al secondo posto. La stagione successiva, dopo la sconfitta 4-3 contro il Genoa, venne sostituito da Vincenzo Montella. Dopo una breve e poco fortunata parentesi all'Inter, firmò dunque con i francesi del Monaco: riportò club in Ligue 1 e l'anno dopo i francesi ottennero un insperato secondo posto in campionato. Nel luglio 2014 venne designato come selezionatore della nazionale greca, con l'obiettivo di portarla agli Europei del 2016, ma fallì nell'incarico e venne esonerato dopo 4 gare.

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La favola Leicester e le nuove sfide

Il 13 luglio 2015 iniziò una delle storie più belle del calcio moderno: Claudio Ranieri firmò per il Leicester City tra lo scetticismo generale e il 2 maggio 2016 arrivò, dopo 132 anni d'esistenza del club, la vittoria del campionato inglese contro tutti i pronostici della vigilia. Questo trionfo è stato definito "la piu' grande impresa sportiva di sempre" e, per questo motivo, il tecnico italiano ricevette il 2016 Best FIFA Men's Coach, il Premio Bearzot e la Palma al merito tecnico d'oro. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo insignì anche dell'onorificienza di Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Dopo lo straordinario primo anno, arrivò l'esonero dal Leicester e Ranieri, dopo un periodo di stallo, tentò un'altra avventura, questa volta in Francia con il Nantes. Tornò in Premier League dopo un anno per guidare il Fulham e risale a questo periodo la clamorosa sconfitta, ovvero quella contro l'Oldham (da giorni senza allenatore e guidato da un tifoso senza alcuna esperienza in ambito manageriale). L'8 marzo 2019 tornò a Roma per dare una mano alla sua squadra del cuore e guidò i giallorossi alla sesta posizione finale. Come già anticipato, poche ore fa Claudio Ranieri ha firmato un contratto biennale con la Sampdoria, subentrando ancora una volta all'esonerato Di Francesco (era successo già la scorsa stagione con la Roma) e sarà la sua esperienza numero 18 su una panchina tra club e nazionali.

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