Chi è lo sconosciuto italiano che ha vinto la MLS con Messi: “Quelle porte chiuse mi hanno fatto male”

Il suo nome è Yannick Bright, alzi la mano chi lo conosceva a fondo prima di apprendere che nell'Inter Miami di Leo Messi, che ha appena vinto la Major League Soccer, c'è anche un calciatore italiano, per la precisione un centrocampista, neanche giovanissimo coi suoi 24 anni. La verità, non ce ne voglia il buon Yannick, è che di questo ragazzo – scartato in passato da Inter, Milan e Atalanta ("quelle porte chiuse mi hanno fatto male") – davvero in Italia se ne sapeva poco, il che è un po' surreale visto che nella stagione appena conclusa ha contribuito non poco al titolo MLS vinto per la prima volta nella sua storia dalla squadra di Miami (32 presenze con un gol e un assist, tra regular season e playoff). "L'impatto con uno spogliatoio pieno di campioni è stato uno shock totale", racconta Bright, che si è trovato a fare la doccia post partita assieme a gente come Luis Suarez, Rodrigo de Paul, Sergio Busquets e Jordi Alba, oltre all'otto volte Pallone d'Oro.

Chi è Yannick Bright, il centrocampista italiano che ha vinto il campionato MLS con l'Inter Miami di Leo Messi
Yannick Bright è nato a Milano il 3 settembre 2001, da padre ivoriano e madre italiana. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili milanesi (Alcione e altre), è arrivato alla Serie D con l'Arconatese, ma non è riuscito a sfondare in Italia nonostante i provini con le squadre della massima serie. Nel 2019/20 ha scelto la via americana grazie a una borsa di studio: si è trasferito all'Università del New Hampshire, dove è diventato un ‘top player college', ovvero uno dei migliori atleti universitari nel suo sport (tre volte All-American, Midfielder of the Year, nonché laureato ‘cum laude' in Business Administration con indirizzo in Finanza).
Nel dicembre del 2023 è stato scelto al primo giro del draft per la stagione successiva dall'Inter Miami (15ª scelta). Ha debuttato in MLS nel 2024, imponendosi per le capacità difensive: Yannick eccelle in tackle e intercetti. Quindi ha rinnovato fino al 2028 (con opzione per il 2029) e nel 2025 ha vinto il campionato nordamericano con la squadra di proprietà di David Beckham. Una crescita pazzesca, ma anche un sogno, lontano dai riflettori dei media e del pubblico italiani: "Vincere il titolo MLS è stato qualcosa di incredibile. Penso che sia la ricompensa di tutto: dal paesino, gli infortuni, i ‘no' ai provini fatti in Italia e quel messaggio che mi ha svoltato la vita. Alla fine tutto ha avuto un senso".
Il messaggio di cui parla Yannick gli è arrivato nel 2019: "All'inizio di quell'anno mi scrive un'agenzia che recluta, per il mercato statunitense, studenti-calciatori sul territorio italiano – racconta a ‘Repubblica' – La possibilità di conciliare studio e calcio era esattamente quello che stavo cercando. Ne ho parlato con i miei genitori e abbiamo deciso di buttarci. Il livello del college è molto più alto di quanto si pensi".
La prima conversazione con Messi: "Semplice, naturale"
Poi è arrivata la chiamata dell'Inter Miami: "Ritrovarti davanti ogni giorno persone che hanno vinto di tutto non è semplice. All'inizio è durissima: precisione, intensità, tecnica. Devi alzare il livello subito, altrimenti vieni travolto. Altro che, come dicono alcuni, ‘MLS come la Serie D': è un campionato molto competitivo. La prima conversazione con Messi? Eravamo da soli nello spogliatoio. Mi ha chiesto quando sarei andato a trovare la mia famiglia. Semplice, naturale. Capisce benissimo l'inglese, anche se non lo parla molto. Ma non serve: basta la sua presenza".
L'amarezza per la mancanza di meritocrazia in Italia: "Quelle porte chiuse mi hanno fatto male"
Una storia bellissima, che suggerisce qualche riflessione amara a Yannick su come vanno le cose da noi: "In Italia ci sono troppe ingiustizie e molti mollano per questo. Servirebbero più meritocrazia e più attenzione ai giovani. A me quelle porte chiuse hanno fatto male: alcuni riescono a rialzarsi, altri no". Adesso però è Bright a sorridere: il suo nome resterà scolpito per sempre tra quelli che hanno dato il primo storico titolo all'Inter Miami.