Chi è Filippo Mane, italiano finito al Borussia Dortmund che a 17 anni aveva già stregato Mancini

Un difensore moderno con una percorso diverso da quello di molti giovani italiani, parliamo di Filippo Mane. É suo il volto che compare sui social del Borussia Dortmund prima della sfida contro la Juventus. Un italiano che saluta la squadra di Torino, un ragazzo che al percorso delle giovanili in Serie A ha preferito spostarsi in Germania cercando più fortuna. Sembra che l'abbia trovata, visto che a 20 anni ha già esordito in Bundesliga. Alla corte di Niko Kovac, il classe 2005 sta trovando spazio nella squadra che si contende la testa della classifica con il Bayern Monaco, capolista con soli due punti in più.
Il cognome è simile ma non uguale a quello dell'attaccante dell'Al-Nassr, a distinguerli è proprio un accento mancato, non presente in quello dell'italiano. Anche per ruolo e caratteristiche fisiche i due sono ben diversi: Mane è un difensore di 188 centimetri. In un'intervista in esclusiva a Cronache di Spogliatoio aveva dichiarato di avere come fonti di ispirazione Nesta e Koulibaly, era appena stato convocato da Mancini per uno stage in Nazionale e sognava di esordire al Signal Iduna Park. A distanza di tre anni da quel giorno non ha ancora avuto l'onore di giocare in casa, ma è solo questione di tempo e intanto può fregiarsi di aver giocato in prima squadra.
Chi è Filippo Mane: dal Novara all'esordio in Bundesliga
Nato a Magenta nel 2005 da padre senegalese, comincia a giocare nella squadra del suo paese prima di passare in Piemonte. Cresce cullato dal centro sportivo di Novarello e ci resta per sei stagioni prima di essere adocchiato e corteggiato dalla Sampdoria. Si concretizza il trasferimento e Mane lascia Novara, si trasferisce in Liguria, dove però resta poco. Anche in questo caso trova spazio solo tra i giovani, ma la sua fama comincia a crescere. Dall'estero iniziano a valutarlo e a ritenerlo un grande talento per il futuro. Considerazioni che nel 2022 lo portano a lasciare l'Italia, decide di dare fiducia agli scout del Borussia Dortmund che l'hanno voluto fortemente e di affidarsi alle cure dei tedeschi.
In Germania si apre un nuovo capitolo per lui e il muro giallonero gli dà fiducia. Con l'Under 19 vince un campionato primavera e gioca in Youth League, l'equivalente della Champions per i giovani. Dopo due stagioni sale di livello e si divide tra settore giovanile e Borussia II, la seconda squadra che gioca in Bundesliga 3, l'equivalente della nostra Serie C. Gli basta un anno per convincere tifosi e staff, arriva in prima squadra dove viene blindato con un contratto che durerà fino al 2028. Su di lui sembrano puntare molto e le due presenze in Bundesliga di quest'anno sembrano confermarlo. L'esordio tra i grandi non è stato da sogno: espulso a cinque minuti dalla fine ha lasciato i suoi compagni in 10, negli ultimi minuti finali hanno subito due gol pareggiando per 3 a 3.

Mane un difensore moderno: non solo forza fisica
Non sono solo le caratteristiche fisiche ad aver attirato l'attenzione delle big europee. Nonostante i 188 centimetri e il fisico roccioso, Mane è un difensore moderno, capace di occupare più ruoli nel campo. Non è solo un centrale, ma può giocare anche da terzino o comunque laterale, nell'esordio con il Borussia era infatti uno dei due braccetti della difesa a tre. Ha buone doti di impostazione e in fase di copertura riesce a primeggiare nei duelli anche grazie alla sua velocità. Un mix di qualità che viene tenuto d'occhio sia dai tedeschi del Borussia, che di talenti ne hanno lanciati nel mondo del calcio, sia dalla Nazionale maggiore che attende lo sviluppo del suo azzurrino.