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Che fine ha fatto Brahim Diaz al Real, perché non gioca: “Non condanno nessuno, non sono un giudice”

Tornato al Real Madrid dopo tre anni di prestito al Milan e uno Scudetto, Brahim Diaz non vede mai il campo con Carlo Ancelotti: “Non condanno nessuno, non sono un giudice”.
A cura di Paolo Fiorenza
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"Nel costruire la squadra, al Milan hanno sottovalutato una cosa, il numero 10, l'addio di Brahim Diaz, che al Milan faceva comodo": parola di Beppe Bergomi. È uno dei tanti modi per dare una chiave di lettura al momento difficile della squadra rossonera, che ha perso tre delle ultime quattro partite giocate, pareggiando quella contro il Napoli al Maradona. Brahim adesso è a Madrid, ma al Real non gioca mai, anche quando probabilmente servirebbe eccome in campo.

Brahim Diaz bacia lo stemma del Milan: con i colori rossoneri ha vinto lo Scudetto nel 2022
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Carlo Ancelotti non sembra vedere molto il 24enne trequartista, tornato alla base dopo tre anni di prestito al Milan, e la vicenda gli sta attirando qualche critica. Del resto quando non si vince gli assenti hanno sempre ragione. E l'ultimo pareggio casalingo per 0-0, con l'incapacità di far saltare il fortino del Rayo Vallecano, ha fatto porre a molti la stessa domanda: perché – pur avendo ancora due sostituzioni a disposizione dopo aver inserito Rodrygo, Kroos e addirittura un difensore, Nacho, all'85' – il tecnico merengue non ha fatto alzare dalla panchina Brahim?

Panchina dove il calciatore cresciuto nel Malaga e poi passato a 14 anni al Manchester City era rimasto incollato anche nei due match precedenti contro Braga e Barcellona. In questo inizio di stagione Ancelotti ha concesso a Brahim solo spiccioli: 109 minuti complessivi nella Liga, distribuiti in 8 partite, con una rete al Las Palmas, e solo 9 minuti nelle tre gare del girone di Champions League disputate finora.

Brahim Diaz esulta dopo il gol al Las Palmas, l'unica gioia stagionale al Real Madrid
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"Ma perché il Real lo ha ripreso?", questa è la domanda che da domenica sera viene fatta al club madridista e soprattutto al suo allenatore italiano. E chissà cosa passava per la testa di Brahim dopo aver lasciato la maglia numero 10 del Milan, mentre Ancelotti neanche lo faceva alzare dalla panchina per riscaldarsi nel finale col Rayo Vallecano, col disperato bisogno di sbloccare il risultato.

Brahim è il secondo giocatore del Real Madrid ad aver giocato meno minuti. Il primo è Ceballos, che tuttavia è stato infortunato per otto partite. Lo scarso utilizzo dell'ex milanista è ancora più preoccupante se si considerano i componenti della rosa merengue, che ha solo tre attaccanti di ruolo: Vinicius, Rodrygo e Joselu, con Bellingham e Brahim che possono aiutare la fase offensiva. Non aiuta il calciatore nato a Malaga neanche il modulo adottato da Ancelotti, un 4-4-2 oppure un 4-3-1-2 in cui Bellingham è intoccabile da trequartista.

Interrogato oggi sulla questione alla vigilia del match di Champions contro il Braga, Ancelotti ha risposto così: "Non ha avuto molti minuti finora, so che può dare il suo contributo ma la competizione interna è tanta. È serio, mi piace e avrà il suo ruolo. Non condanno nessuno, non sono un giudice".

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