Celeste Pin, perché s’indaga sulla sua morte: le analisi sul cellulare e sui conti bancari

Come è morto Celeste Pin? È stato davvero un suicidio oppure, secondo la tesi esposta dalla ex moglie, Elena Fabbri, la causa del decesso è stata un'altra e non un gesto estremo, al momento sconosciuta agli inquirenti? "Qualcuno ha delle responsabilità per quanto accaduto", è stata la versione ribadita dalla donna tanto da instillare il ragionevole dubbio sull'ipotesi di aggressione oppure di una rapina che ha avuto risvolti cruenti. Ecco perché quella che sembrava solo una tragedia adesso s'è trasformata in un caso, alimentato anche dall'alone di mistero sulla "strana telefonata ricevuta in vacanza" citata da alcune testimonianza che avrebbe provocato uno strano e repentino cambiamento d'umore da parte di Pin.
L'indagine della Procura: ipotesi di omicidio colposo, disposta l'autopsia
"Ci sono delle cose che non tornano", ha sottolineato Fabbri (rappresentata all'avvocato Mattia Alfano). Cosa e/o chi può averlo turbato? C'è anche questo aspetto nell'indagine condotta dalla Procura di Firenze che ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio colposo, disposto l'autopsia sul corpo dell'ex calciatore e una nuova ispezione più approfondita nell'abitazione sulle colline fiorentine dove il 22 luglio scorso è stato ritrovato il cadavere del 64enne ex viola.
Nulla è escluso, ogni possibile indizio può essere utile a orientarsi in una vicenda drammatica. Si spiega anche così la decisione di tenere sorvegliata la residenza dell'ex giocatore affinché non vi possa essere il rischio d'inquinamento di prove. Dispositivi elettronici oltre al cellulare della vittima (sequestrato già al momento del ritrovamento), documenti, la ricerca di un eventuale testamento (finora non emerso) entrano nel corredo accessorio del filone appena all'inizio. Uno dei prossimi passi potrebbe essere l'analisi dei conti bancari per avere un quadro esatto del flusso di denaro e della posizione finanziaria di Pin.

Perché la ex moglie non crede alla tesi del suicidio di Pin
Ogni cosa può aiutare nella ricostruzione dello stato d'animo nell'ultimo periodo di vita di Pin soprattutto alla luce di quanto dichiarato dalla ex consorte che non crede alla storia della depressione come fattore scatenante della tragedia: "Non avrebbe mai fatto un gesto del genere – ha ammesso nell'intervista a Repubblica – senza lasciare almeno un biglietto d'addio ai figli verso i quali aveva un grande affetto. Celeste ha avuto sì problemi personali in passato ma era riuscito a gestirli bene e conduceva una vita serena e attiva". In buona sostanza, la conoscenza della persona e le circostanze della morte hanno spinto la moglie a chiedere a chi ha preso in incarico il caso di andare oltre le apparenze. "Vogliamo solo risposte", ha concluso la donna. E che Celeste possa riposare finalmente in pace.