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Cassano sferra altre bordate contro Mourinho: “Sei un allenatore scarso, sai solo aizzare i tifosi”

Continua il duello a distanza tra Antonio Cassano e José Mourinho. L’ex calciatore ha risposto a muso durissimo al tecnico della Roma, e non si è solo riferito alla vicenda Livaja.
A cura di Alessio Morra
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Il duello verbale a distanza tra Antonio Cassano e José Mourinho continua. Un altro capitolo è stato prodotto martedì sera, quando l'ex calciatore di Milan e Inter ha rincarato la dose usando parole fortissime sul Mourinho allenatore: "Per me è uno zero, fa un calcio osceno", ed ha soprattutto commentato le parole del portoghese sulla questione Livaja, tirato in ballo da Mou nel post partita di Torino-Roma.

Tutto nasce dalle continue critiche di Cassano al gioco della Roma, Mourinho gli ha risposto a tono dopo l'1-0 di Torino. E da lì si è scatenata una polemica che è già infinita. L'ex calciatore non apprezza lo stile di gioco dei giallorossi: "La Roma vince o perde, ma il suo calcio è sempre lo stesso. Non fanno tre passaggi, al 7′ gol di Dybala ed è finita la partita. Loro difendono benissimo, ma hanno messo tre pullman davanti alla porta e non fa calcio, così come il suo allenatore. Visto che fa il fenomeno e vorrebbe essere Guardiola, ma non può esserlo neanche nei suoi sogni. E fa giocare la Roma così, ma lo fa da 20 anni". 

Già il paragone con Guardiola, e con annesso commento, è forte. Cassano ritorna poi sulla questione Livaja, con il quale avrebbe avuto, secondo Mourinho, un'accesa discussione.Il barese ha risposto già con una stories nel giorno di Pasquetta, ma ci ha tenuto a precisare: "Posso giurare su quello che volete che in 18 anni di carriera con Livaja né con nessun altro sono arrivato mai alle mani. Ho buttato un televisore addosso ai dirigenti, ho litigato con qualsiasi persona. Visto che qualche coniglio suo faceva la spia, gli hanno fatto fare una figuraccia". 

L'allenatore portoghese ha ricordato anche la scarna bacheca di Cassano, che spiega che i trofei per lui non sono tutto: "Lui giustamente ha detto che non ho mai vinto niente alla Roma, all'Inter e al Real. Io sono andato a Roma, a differenza della Juve, perché per me il calcio è sempre stato amore, passione e divertimento. Se volevo vincere facile andavo alla Juve. Vai a chiedere a Totti, De Rossi e Conti, cosa ha fatto Cassano per cinque anni. Ha fatto godere come dei matti i romanisti e lì mi amano per questo".

Poi altra stilettata a Mourinho, che un trofeo con i giallorossi lo ha conquistato al primo anno (la Conference League): "Ha vinto la coppa lui alla Roma, può vincere quello che vuole, ma a Roma sta facendo vedere uno scempio, delle figure oscene, sta facendo dei disastri, giocatori che si buttano. All'Inter non ho vinto niente e non voglio vincere niente, non mi interessano i titoli, ho sempre giocato per far divertire i tifosi. Lui ha vinto facendo un calcio osceno, lui deve capire che è scarso come allenatore. Può fare l'illusionista di serpenti con gente incompetente, fa il venditore di fumo ma la gente non è stupida e si è accorta che è scarso. Il suo calcio alla carlona è rimasto a 30 anni fa, pullman e quello che viene viene. Ha avuto la fortuna di allenare dei campioni".

Alla Bobo Tv Cassano ha poi parlato anche del suo periodo al Real Madrid, nel quale secondo Mourinho viene ricordato soprattutto per la giacca (la foto di quel giaccone negli ultimi giorni è diventa virale): "Real e la giacca? Mourinho dimentica una cosa fondamentale. Oltre alla giacca avevo orologi e anelli, ma mi chiamavano anche gordito. Ero grasso. Avevo 23 anni ma ero con i Galacticos, quindi ero un fenomeno. Io non mi vendo leccando il culo, lì ho fatto dei disastri, mia responsabilità, non ho mai giocato per colpe mie. Lì Mourinho lo hanno mandato via perché faceva un calcio orribile, io conosco gente lì. Solo risse e casini".

Cassano, poi, alza i toni, ricorda le famose manette di Inter-Sampdoria del 2010 e fa un paragone con i più grandi allenatori della storia: "Con l'Inter hai fatto il gesto delle manette, hai fatto cinema, di calcio non sai parlare. Io posso spiegarti quello che vuoi, tu non parli di calcio. Rinus Michels ha fatto la storia, io non ho vinto niente ma posso parlare perché sono stato un grandissimo calciatore anche se non ho vinto, ma non mi interessa. Ho giocato per i tifosi. Michels ha vinto 12 titoli nella sua carriera e sarà ricordato in eterno. Sacchi ha cambiato il calcio, ha vinto 8 titoli ed è un rivoluzionario, per non parlare di Guardiola, di cui tu non sarai mai neanche la punta della scarpa. Lui è un genio, tu sei scarso ad allenare. Michels e Sacchi hanno vinto meno di te, ma hanno lasciato una scia di calcio".

I toni sono sempre più furiosi e le parole sono fortissime, rivolgendosi a Mourinho aggiunge: "Tu quando smetterai non ti cagherà nessuno, non lascerai niente. Lascerai solo casini, dubbi. Tu aizzi le tifoserie e i giocatori contro il mondo intero. Non hai mai valorizzato un solo giocatore. Come allenatore sei scarso. I trofei sai dove devi metterli? Non ti dico dove. Io non ho mai parlato male dell'uomo Mourinho, ma ho sempre criticato a livello calcistico. Io non ce l'ho con lui, parlo di calcio. Quando vedo le sue squadre mi vergogno, guardo l'anticalcio".

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