Capello attacca De Zerbi e tira in ballo Guardiola: “Che cosa ha vinto nella sua carriera?”

Fabio Capello non le manda a dire: l'ex allenatore non si è trattenuto nel suo giudizio su Roberto De Zerbi, tecnico del Brighton che è l'osservato speciale di diverse grandi squadre europee. Non è la prima volta che fra due avviene un botta e risposta a distanza, anche se questa volta l'attuale opinionista di Sky ha voluto ribadire con convinzione la sua opinione personale tirando in ballo anche Pep Guardiola.
Nel salotto televisivo dell'emittente si sono ritrovati a parlare dell'italiano che in Premier League sta continuando a costruire la sua reputazione. Lo scorso anno ha portato i Seagulls in Europa League per la prima volta nella loro storia, ma in questa stagione non è riuscito a replicare l'andamento e si è trovato a metà classifica, lontano da ogni ambizione europea e da ogni trofeo. Proprio su questo ha deciso di pungere Capello, parlando della sua appetibilità per le grandi squadre.

"De Zerbi io lo metterei in terza fascia", ha dichiarato l'ex allenatore, "Se ne parla tanto come uno degli allenatori top perché Guardiola lo sponsorizza, ma quest'anno è decimo o undicesimo in classifica (con il Brighton in Premier League, ndr). Cosa ha vinto nella sua carriera? Che cosa ha fatto? Guardiamo il curriculum: ha vinto solo una coppa in Ucraina". Capello si riferisce alla Supercoppa nazionale conquistata con lo Shakhtar Donetsk nel 2021, l'unico trofeo fin qui presente nella sua bacheca.
Capello contro De Zerbi, c'è un precedente
Non è la prima volta che l'attuale opinionista esprime il suo parere sull'operato di De Zerbi, giudicandolo non sufficiente. L'ultima stoccata è arrivata alla Gazzetta dello Sport dopo Roma-Brighton, in cui aveva fatto un paragone con l'allenatore giallorosso: "Daniele non parla soltanto di schemi. E senz’altro non ha la presunzione di De Zerbi, che l’altra sera ha giocato uomo contro uomo con Lukaku. De Rossi è umile, bravo e attentissimo nella comunicazione. E i giocatori, che leggono e ascoltano tutto tra giornali, telefonini, televisione e radio, si sono convinti di essere forti".

Quella volta il tecnico del club inglese aveva risposto qualche giorno dopo con un secco "Non ascolto ciò che dice", scegliendo la via della diplomazia. Questa volta non è arrivata ancora la sua replica che potrebbe non essere così vaga come la precedente.