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Bologna, Mihajlovic: “Ho fiducia negli arbitri, ma tra Orsato e Ayroldi c’è un abisso”

Sinisa Mihajlovic allontana le polemiche sugli arbitraggi ma lamenta la mancanza di uniformità tra i vari fischietti: “Ayroldi mi ha deluso, era partito bene poi ha fischiato di tutto. Meglio Orsato, uno che con i giocatori parla sempre e tanto. Inaccettabile pensare che in Serie A ci sia un abisso tra direttori di gara, serve più qualità generale”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Bologna non sta vivendo un momento positivo in campionato con l'ultima partita che è rimasta in bocca con un sapore agrodolce della classica occasione mancata, nel 2-2 con l'Udinese dopo aver gestito il vantaggio per gran parte del match. Un momento delicato, da saper gestire che coinvolge anche il lavoro di Sinisa Mihajlovic chiamato a dare la scossa giusta in questa seconda parte di stagione. Colpa anche di alcune scelte arbitrali che – nel merito dei 90 minuti – hanno costretto i rossoblù a giocare in inferiorità numerica per la doppia ammonizione di Svanberg tra primo e secondo tempo.

Senza cercare alibi, Mihajlovic punta il dito anche sulle direzioni di gara che non hanno agevolato il Bologna ‘condannando' l'arbitraggio di Ayroldi: "All'inizio mi è piaciuto ha avuto polso. Poi ha iniziato a fischiare di tutto e mi è dispiaciuto. Per questo motivo che mi sono arrabbiato dato che una settimana prima avevamo in campo Orsato e si è notata la differenza. Lui ha sempre parlato molto con i giocatori, facendosi rispettare, quest'arbitraggio mi ha deluso perché scadente. Inaccettabile pensare che in Serie A ci siano dei divari così ampi".

Una analisi spietata che vuole andare oltre la semplice polemica: "Non voglio farne" sottolinea Mihajlovic in vista della gara contro il Genoa per la quale è stato designato Daniele Doveri "perché ho molta fiducia negli arbitri italiani. Ma chiedo maggior equità verso l'alto. Si dovrebbe avere tanti Orsato in campo con dialogo tra giocatori e terna, spiegando le situazioni, capendo i momenti. Io non ho dei picchiatori in squadra, impossibile pensare che ogni entrata sia un fallo".

Poi, l'attenzione ai difetti della propria squadra, incapace di cambiare rotta e alla quale è richiesta una reazione in campo immediata: "Dobbiamo imparare a giocare in meglio in dieci uomini, cambiare mentalità, migliorare l'approccio. Impensabile che ci si pensi solo a difendere perché poi è questo il risultato. Se fossimo stati in svantaggio sono convinto che i giocatori avrebbero reagito in modo diverso"

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