Arbitro espelle un calciatore ma le due squadre non sono d’accordo: molla tutti e se ne va

L'amichevole tra Raków Częstochowa e Slavia Praga è iniziata da una decina di minuti. Il club polacco, vincitore del titolo in Ekstraklasa (l'equivalente della Serie A), l'ha messa in programma per salire di ritmo durante la preparazione precampionato che sa svolgendo in Austria. A breve (11 luglio) sarà impegnato anche nel primo turno di qualificazione alla prossima edizione della Champions League e ha bisogno di tarare i giri del motore.
Qualcosa, però, va storto. Il secondo test (nel primo aveva battuto il Puszcza Niepołomice per 4-0) è scandito da un episodio che ha lasciato tutti a bocca aperta. Il protagonista è stato l'arbitro che, dopo aver estratto un cartellino rosso, ha preso una decisione incredibile: abbandonare il campo, rifiutarsi di continuare a dirigere il match, tornare nello spogliatoio assieme agli assistenti. E non c'è stato verso di convincerlo a cambiare idea. Se n'è andato e basta. Stop, per lui l'incontro era finito lì.

Perché lo ha fatto? Cosa è successo di così grave per giustificare un atteggiamento del genere? Non è chiaro. Anzi, almeno da quel che si deduce dalle immagini, nulla di particolare sembra accadere. Eppure qualcosa deve aver turbato l'umore del fischietto stimolandone la suscettibilità.
L'evento chiave è all'11° minuto quando Giannis Papanikolaou viene espulso con cartellino rosso diretto. Né lui né i compagni capiscono perché, considerato che al momento del fischio dell'arbitro si trovava in una zona del campo diversa rispetto alla posizione della palla. Unico appiglio, un replay della tv polacca: le telecamere mostrano il centrocampista 24enne dire qualcosa al direttore di gara ma non c'è possibilità d'interpretazione del labiale.
I calciatori provano a mediare: chiedono al fischietto di cancellare l'espulsione, è un semplice test e vorrebbero continuarlo a ranghi completi, 11 contro 11. Impossibile almeno per il signor Heiduck che decide di andare via, seguito anche dai collaboratori.

A quel punto, per non rendere vano quel pomeriggio, le squadre raggiungono un'intesa: affidare al direttore generale del Raków Częstochowa (che è un arbitro) il compito di portare a termine il match coadiuvato da assistenti speciali (un giocatore di riserva per parte). Quanto a Papanicolaou, è rimasto regolarmente in campo. Il fuoriprogramma fa sì che il primo tempo annoveri sette minuti di recupero e sullo 0-0, nella ripresa le cose cambieranno: lo Slavia riuscirà a imporsi per 2-1.