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Andy Brehme a Fanpage: “Conte all’Inter come Trapattoni, due leader assoluti”

Andreas Brehme è stato uno dei pezzi portanti dell’Inter dei record di Trapattoni ed è contento per il tricolore della squadra nerazzurra dopo undici anni. A Fanpage.it l’ex calciatore della Beneamata e della nazionale tedesca ha parlato dello Scudetto del club meneghino, delle analogie tra Conte e Trap, della Superlega e degli Europei.
A cura di Vito Lamorte
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Chi meglio di Andreas Brehme può raccontare cosa vuole dire vincere uno Scudetto all’Inter. La squadra nerazzurra è tornata a vincere dopo 11 anni il titolo nazionale e lo ha fatto con quattro gare d’anticipo, una marcia trionfale nella seconda parte di stagione e tanti paragoni con la squadra dei record di Giovanni Trapattoni della stagione 1988/1989. Di quella squadra Andreas da Amburgo era uno degli uomini portanti e in tanti lo hanno elogiato per la sua forza, per la sua tecnica e per la sua versatilità. "È stato il miglior calciatore con cui abbia mai giocato" disse una volta Lothar Matthäus, l’altro tedesco-nerazzurro che faceva saltare in aria San Siro ad ogni giocata, e questo fa capire ancora di più l’importanza nello scacchiere della Beneamata del biondo laterale teutonico.

A Fanpage.it l’ex calciatore dell’Inter e della nazionale tedesca, che segnò il gol decisivo per la vittoria della Coppa del Mondo nel 1990; ha parlato della vittoria del tricolore da parte dei nerazzurri di Antonio Conte, delle analogie tra il tecnico salentino e Trapattoni, della Superlega e degli Europei.

L’Inter torna a vincere lo Scudetto dopo 11 anni.
"Ovviamente sono molto contento per Antonio Conte e per la squadra. Hanno davvero meritato lo Scudetto".

In tanti paragonano la sua Inter a quella di oggi: è d’accordo?
"Sì, ho la sensazione che la squadra di oggi sia una vera unità e questa è una qualità che unisce entrambe le squadre".

C’è qualche giocatore della vostra squadra che troverebbe spazio in questa?
"(Ride, ndr) È davvero difficile confrontare il calcio degli anni '90 con quello di oggi. Ma se ci fosse una macchina del tempo Lothar e io saremmo pronti".

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Trova delle analogie tra Conte e Trapattoni?
"Entrambi sono leader assoluti, che i giocatori hanno seguito all’epoca e stanno seguendo con grande fiducia".

Se da giocatore si fosse ritrovato in un club coinvolto nella Superlega, come avrebbe reagito?
"Per me i tifosi e i giocatori sono la parte più importante di questo sport: dovrebbero ascoltare molto di più entrambi questi gruppi di persone".

Perché le squadre tedesche hanno risposto negativamente alla Superlega?
"Sono riluttanti, poiché i club sono profondamente radicati nella struttura della loro lega e non sono controllati da investitori stranieri".

È stato inserito tra i migliori terzini sinistri del Dream Team del Pallone D’Oro. 
"È stato un grande onore per me e ne sono stato lusingato".

Da terzino sinistro con il Trap ma giocò anche in altri ruoli: prendendo lei come esempio possiamo smentire chi dice che nel calcio di qualche anno fa non c’erano giocatori versatili come oggi?
"I giocatori di oggi sono più specializzati a causa dell'intensità del gioco. Per quanto riguarda me posso dire che non era male essere versatile, perché mi ha aiutato a comprendere di più il gioco".

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Si è parlato anche in Italia delle vicissitudini economiche che ha vissuto in passato e di come ne è uscito.
"Sono molto contento di quello che ho fatto nella mia vita e sono molto impegnato come sempre. Sono coinvolto nell'attività quotidiana di tre aziende, di cui sono azionista; oltre al lavoro in tv e come brand ambassador".

Tra qualche settimana inizia l’Europeo: che Germania vedremo?
“Sicuramente una squadra migliore rispetto a quella vista negli ultimi mesi. La nazionale tedesca è una "squadra da torneo" come l'Italia. Saranno all’altezza nel momento giusto”.

Quali sono le sue favorite per la vittoria finale di Euro 2020?
“I soliti sospetti: Francia, Italia, Germania e ovviamente Belgio”.

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