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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Andrea Agnelli dai trionfi ai disastri: ha disintegrato la Juventus in cinque anni

In cinque anni la dirigenza della Juventus ha messo insieme una serie di errori colossali, capaci di far saltare l’intero sistema manageriale, impoverire tecnicamente la squadra e renderla non adeguata al calcio contemporaneo.
A cura di Jvan Sica
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La Juventus ha dominato gli anni ’10 di questo nuovo millennio. Le idee, le scelte della dirigenza guidata da Andrea Agnelli, il brand nella sua complessità, tutto è stato per dieci lunghi anni il meglio che il calcio italiano abbia espresso in un momento in cui le milanesi hanno vissuto una crisi profonda. Il merito di chi dopo Calciopoli ha rimesso in piedi una società devastata è enorme e nessuno può toccare quello che la Juve è stata e ha vinto in questa fase.

Ha vinto nove scudetti consecutivi, cinque Coppe Italia, cinque Supercoppe Italiane, è arrivata per due volte in finale di Champions League, sfidando i mostri sacri del decennio in Europa, Barcellona e Real Madrid. Era la squadra che rappresentava l’Italia nel mondo, poteva e doveva diventare fra le prime cinque grandi squadre d’Europa, eppure da un certo punto in avanti una serie incredibile di errori e scelte sbagliate hanno portato alla situazione attuale: squadra ancora discreta in Italia ma fuori ai gironi di Champions League, senza una prospettiva tecnica e tattica che abbia un senso nel prossimo futuro e il reset completo della dirigenza. Una Juve che deve ripartire da zero proprio nel momento in cui con le inglesi, Real Madrid, Barcellona (altra squadra in ambasce) e Bayern Monaco doveva dominare l’Europa.

I calciatori della Juventus dopo la sconfitta nella finale di Cardiff 2017.
I calciatori della Juventus dopo la sconfitta nella finale di Cardiff 2017.

Tutto è iniziato più o meno cinque anni fa. Dopo la sconfitta in finale di Champions League contro il Real Madrid, la Juve decide di prendere il pezzo che le sarebbe servito per giocarsela contro le grandi squadre. Acquista Cristiano Ronaldo per 100 milioni. CR7 in tre anni (quando aveva un contratto di quattro anni) fa cambiare tre allenatori diversi, senza mai adeguarsi a nessuno. La Juve ne segue le scelte, pensando che per competere non serva più un allenatore d’attesa, nel gergo si dice un “risultatista”, che in effetti non serve se i risultati non arrivano come Allegri, e si lancia nelle braccia dei “giochisti”, immaginando che eventuali emuli di Guardiola potessero far crescere la squadra.

Tre stagioni alla Juventus per Cristiano Ronaldo, due gli scudetti vinti dal portoghese.
Tre stagioni alla Juventus per Cristiano Ronaldo, due gli scudetti vinti dal portoghese.

Sarri e Pirlo vengono maciullati sull’altare del calciatore portoghese che non li sta neanche a sentire quando gli parlano di movimenti senza palla, con la Juve che dopo due anni torna da Allegri ma cedeCristiano Ronaldo, cancellando di fatto tutto il progetto che aveva impostato per fare il salto di qualità, spendendo la letterale barca di soldi senza arrivare a risultati che ponessero basi per il futuro.

Mentre tutto questo accadeva, la società veniva travolta da scandali beceri, come quello dell’esame all’Università di Perugia da parte di Luis Suarez, per poter poi avere il passaporto italiano (calciatore che poi non viene nemmeno acquistato), scandali grandi come quello che ha visto la società avvicinata alla ‘Ndrangheta per la gestione dei biglietti allo stadio, scandali tremendi come deve essere questo che riguarda le plusvalenze e i bilanci societari che ha portato alla dimissione in blocco dell’intero Cda e del Presidente Agnelli.

Luis Suarez quando arrivò in Italia per sostenere il famoso esame per ottenere la cittadinanza italiana.
Luis Suarez quando arrivò in Italia per sostenere il famoso esame per ottenere la cittadinanza italiana.

Come se non bastasse la Juventus si è tirata addosso anche tutto il bailamme della Superlega. La Juve è la squadra che ancora oggi con Barcellona e Real Madrid cerca di portare avanti il progetto nonostante le squadre inglesi ormai hanno chiuso le porte a ogni possibilità di rientro. Con quella mossa bislacca e comunicata di notte, Andrea Agnelli ha perso in un solo colpo la presidenza dell’ECA, l’Associazione dei club europei subito passata a Al-Khelaïfi, presidente del Paris Saint-Germain, l’amicizia, la stima e la vicinanza del presidente UEFA, Aleksander Ceferin, che era stato padrino di battesimo di Vera Nil, ultima nata di Andrea Agnelli e Deniz Akalin e tutto il potere che questa posizione e questa condizione portava con sé, e pure l'astio di parte dei tifosi.

Infine anche le campagne acquisti. Chi sta ammirando Kulusevski e Bentancur nel Tottenham si rende facilmente conto del disastro fatto con due futuri perni della Juve, senza dimenticare che la Juve in questi ultimi tre anni ha buttato via João Cancelo, Leonardo Spinazzola, Cristian Romero, Matthijs de Ligt, perdendo anche Beppe Marotta, passato all’Inter dove ha vinto scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italia, togliendo tutto proprio alla Juve.

Il centrocampista uruguaiano è uno dei tanti rimpianti di mercato della Juventus.
Il centrocampista uruguaiano è uno dei tanti rimpianti di mercato della Juventus.

Quando era all’apice della sua potenza calcistica e manageriale, la Juve in cinque anni è stata capace di disintegrarsi da un punto di vista dirigenziale, di perdere peso politico, di indebolirsi tecnicamente e di non avere nessuna futuribilità per quel che riguarda le idee di calcio. Un harakiri di cui sono colpevoli quelli che oggi lasciano una barca che prende acqua. La Juve nella sua storia è riuscita a risorgere da ogni momento buio, tornando anche più forte di prima. Ci riuscirà anche questa volta, dovendo però imparare dal passato e dalla sua storia recente.

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