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Ancora una tragedia allo stadio: incidenti prima di Gimnasia-Boca, muore un tifoso

La partita tra Gimnasia e Boca dura appena 9 minuti, l’arbitro è costretto a sospenderla per l’aria resa irrespirabile dai lacrimogeni lanciati dalla polizia per disperdere i tifosi. All’esterno dello stadio il caos s’è scatenato per la massa dei tifosi senza biglietto che premeva ai cancelli.
A cura di Maurizio De Santis
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I tifosi del Gimnasia La Plata si sono riversati sul terreno di gioco dopo la sospensione definitiva dell'incontro con il Boca per gli incidenti scoppiati all'esterno dello stadio.
I tifosi del Gimnasia La Plata si sono riversati sul terreno di gioco dopo la sospensione definitiva dell'incontro con il Boca per gli incidenti scoppiati all'esterno dello stadio.

Volevano entrare senza biglietto e facevano pressione agli ingressi dell'Estadio Juan Carmelo Zerillo di La Plata (Buenos Aires). La massa dei tifosi s'era accalcata nei pressi dei cancelli, erano lì per assistere al match tra il Gimnasia e il Boca Juniors. Un'onda anomala che avanzava e si fermava, respinta dalle barriere e dal cordone di sicurezza. Ma quando le forze dell'ordine non sono più riuscite a tenere sotto controllo la situazione è scoppiato il caos. La scena (triste e drammatica) è quella già vista e raccontata in altre occasioni: lancio di lacrimogeni per disperdere la folla, incidenti, panico, fuggi fuggi, furia cieca e c'è scappato anche il morto.

Il cuore di César Gustavo “Lolo” Regueiro non ha retto. L'uomo, 57enne, con un passato da calciatore, tifoso del club di La Plata è deceduto per un infarto. Inutile il trasporto in ospedale, era arrivato già in condizioni critiche.

I calciatori rientrano negli spogliatoi. Il match dura appena nove minuti.
I calciatori rientrano negli spogliatoi. Il match dura appena nove minuti.

"Non avrei mai pensato di vivere questa follia. Siamo venuti per incoraggiare il lupo (è il soprannome del club, ndr) e il mio vecchio mi ha lasciato. Voglio annunciare che mio padre è appena morto", è il messaggio della figlia, Juliana, che conferma le indiscrezioni a corredo di quei momenti di follia collettiva. Una decina i feriti refertati, la maggior parte per lievi lesioni, ma in quel caos sarebbe potuto accadere di tutto. Le immagini giunte dall'Indonesia pochi giorni fa mettono ancora i brividi addosso e fanno il paio con quelle rimbalzate dall'Argentina.

La partita, che era già iniziata con una decina di minuti di ritardo a causa del lancio dei fumogeni, è stata sospesa definitivamente al 9°. La nuvola di esalazioni aveva reso l'aria irrespirabile: calciatori e arbitro non hanno avuto alcuna remora nel tornare negli spogliatoi e chiudere lì quel match. Gli spettatori presenti sugli spalti, intrappolati e impauriti, si sono riversati sul terreno di gioco. All'esterno dell'impianto si udivano ancora esplosioni.

Uno dei giocatori del Gimnasia de La Plata, Leonardo Morales, ha raccontato l'ansia di quei momenti e la preoccupazione per le difficoltà respiratorie: nella pancia dello stadio di La Plata c'era anche la sua famiglia, che aveva trovato rifugio lì. "I miei due figli non riuscivano a respirare", ha ammesso il calciatore.

Biasimo e polemiche. Gli incidenti scoppiati a La Plata accendono i riflettori anche su un altro aspetto della vicenda sollevato dal responsabile alla Sicurezza di Buenos Aires: "Vendono più biglietti senza pensare alle conseguenze". Una versione, quella del numero dei tagliandi distribuiti in eccesso ribadita anche dal sindaco di La Plata, Julio Garro.

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